Materie prime alle stelle, rincari in vista per la barretta di cioccolato di Modica

Il Direttore del Consorzio: “Avviamo la produzione nel nostro distretto”

Che cosa succederà al cioccolato di Modica e ai suoi produttori? La domanda è più che lecita alla luce di alcune notizie che ormai stanno tenendo banco.

Proprio in questi giorni, essendo vicini alle feste pasquali, dove com’è noto si consuma parecchia cioccolato soprattutto per le uova, sono tornate ad occupare le pagine soprattutto economiche di alcune importanti quotidiani nazionali ed agenzie stampa come l’Ansa.

La notizia è che il prezzo del cacao vola a 10 mila dollari alla tonnellata. ll dato risulta maggiormente preoccupate se si considera che, nonostante l’incremento subito nel corso dell’anno 2023, a gennaio 2024 la quotazione era di circa 4.000USD/Ton. E questo è un problema per tutti produttori di cioccolato ma soprattutto per quelli che producono il cioccolato di Modica.

Il perché è facile a dirsi il cioccolato modicano è in assoluto quello con la percentuale maggiore di cacao.

Ma perché il prezzo è salito alle stelle? Il problema reale sta alla base ovvero la mancanza delle materie prime.

I principali Paesi dell’Africa Occidentale produttori di cacao come la Costa d’Avorio e il Ghana (che da soli rappresentano circa il 70% della produzione mondiale) infatti, hanno avuto problemi legati ai cambiamenti climatici che hanno provocato periodi di abbondanti piogge alternati a periodi di siccità ma anche problemi di diffusione di numerosi patogeni tipici dell’albero del cacao, questo ha compresso la produzione, a questo si associano anche significativi fenomeni speculativi che hanno contribuito all’innalzamento del valore di acquisto delle materie prime

Se in questa fase riusciremo a garantire i prezzi– ci spiega Pierpaolo Ruta titolare della Antica Dolceria Bonajutodopo Pasqua la situazione precipiterà senza ombra di dubbio con un incremento dei costi almeno del 40/50%” Per intenderci se oggi una tavoletta di cioccolato modicano costa 2,50€ potrebbe anche arrivare a costare dai 3,50€ ai 4,00€. “E’ una situazione che noi non possiamo risolvere- dichiara Pierpaolo Ruta- perché è un problema a livello mondiale, soprattutto chi e la paura più grande resta sempre quella di rimanere senza materia prima”

Anche il Direttore del Consorzio del Cioccolato di Modica IGP Nino Scivoletto si dice preoccupato per questa situazione che sta mettendo in ginocchio molti produttori ma ha una soluzione che potrebbe nel lungo periodo risolvere il problema.

Il prodotto cioccolato di Modica IGP-dichiara Scivoletto- non può dipendere dalle multinazionali. La filiera produttiva deve essere accorciata. Dobbiamo tornare a processare qui le fave di cacao come si faceva un tempo in modo tale da produrre la pasta amara che poi è fondamentale soprattutto per il nostro cioccolato. Pensate che oggi la pasta amara costa 15€ al Kg mentre prima ne costava 7€. Ovviamente questo sta mettendo in forte crisi i produttori soprattutto quelli che lavorano con la grande distribuzione che impone dei prezzi stabiliti che oggi i nostri produttori, con questi aumenti, non possono più mantenere. Ma noi avevamo già preventivato questo problema ed infatti nel 2017 abbiamo presentato uno studio insieme al Dott. Davide Guarnaccia Direttore scientifico comparto nutraceutico nonché esperto di cacao e cioccolato, sulla necessità di avviare la produzione della pasta amara di cacao nel distretto produttivo di Modica”.

Il Direttore Scivoletto, ci affida le parole del Dott. Guarnaccia per spiegarci il progetto, che prevede la produzione di pasta amara di cacao in un impianto localizzato proprio nel territorio di Modica.

Tale struttura produttiva – spiega il Dott. Guarnaccia-potrà beneficiare delle relazioni instaurate e degli accordi già avviati per la fornitura diretta da parte di tre importanti paesi produttori: l’Indonesia, l’Ecuador e il Costa Rica. L’accorciamento della filiera consentirà di raggiungere molteplici traguardi: la significativa riduzione del costo delle materie prime per i produttori di cioccolato di Modica che potranno emanciparsi dagli attuali e futuri processi di speculazione finanziaria, nonché dalla indisponibilità dei semilavorati; ​l’accorciamento, nonché l’obiettivo della tracciabilità totale, della filiera che collega la derrata cacao ai prodotti finiti da questa ottenuti; il miglioramento qualitativo della produzione, mediante l’adozione delle conoscenze scientifiche acquisite nel corso di alcuni protocolli sperimentali, attuati in collaborazione con i paesi produttori su citati e di cui mi sono occupato direttamente. Inoltre, ulteriori contributi di conoscenza e di trasferimento delle acquisizioni scientifiche potranno essere attuati localmente, con la finalità di fornire un prodotto che abbia una sempre maggiore attenzione agli aspetti nutrizionali e di benessere connessi con il consumo di cioccolato; ​il beneficio socioeconomico per i paesi produttori che potranno stabilire prezzi equi e rispettosi del lavoro connesso alla produzione di cacao. Infine, la produzione di derivati di cacao (pasta amara, burro e polvere di cacao) del Distretto di Modica potranno essere proposti anche ad altri operatori del comparto cacao e cioccolato, potendone rivendicare indiscutibili benefici economici e qualitativi

Sarà questo quindi il futuro del cioccolato di Modica? Il Consorzio riuscirà a trasformare la mancanza di materia prima in un’opportunità non solo per i produttori modicani? Il progetto sembra ambizioso ma il Direttore Scivoletto lo ritiene fattibile e anche in tempi celeri.  

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