Ragusa: incontro sulla sanità voluto dai Presidenti dei Consigli, mancavano però gli interlocutori

Ieri si è tenuto l’incontro per discutere dei problemi della sanità ed in particolare del pronto soccorso, promosso dal presidente del Consiglio Comunale di Chiaramonte Gulfi Giovanni Noto che in quanto Primario del Pronto Soccorso di Ragusa conosce bene la situazione.

All’incontro hanno aderito tutti gli altri presidenti dei civici consessi della provincia di Ragusa e anche alcuni sindaci.

Un fatto insolito questo, essendo i sindaci ad avere l’autorità di riunirsi in quanto sono la massima espressione cittadina in materia di sanità. Ma il problema non è certo solo questo.

Ben vengano momenti di confronto su una situazione disastrosa come quella della sanità in provincia di Ragusa. Purtroppo, però di questo dinteresse da quelli che dovrebbero essere gli interlocutori principali. Innanzitutto, l’assessore regionale Giovanna Volo, la quale pare abbia messo un cartello sulla sua porta con su scritto “si dispensa dalle visite” che diciamo, detto da un assessore alla sanità sembra paradossale.

Deputazione Regionale poco interessata alla problematica

Mentre la deputazione regionale non si è scomodata a partecipare all’incontro.

Era presente solo l’on Nello Dipasquale del Pd. Ma cosa ancora più grave, assenti i vertici dell’Asp, che fra l’altro pare non siano stati invitati visto che in realtà in questo momento più che mai sono poco interessati alle questioni legate alla sanità in senso stretto ma attendono di sapere quale sarà il loro destino futuro, visto che a Palermo, entro il 31 Gennaio, dovranno essere nominati i nuovi manager.

Figurarsi quindi se qualcuno pensa in questo momento al Pronto Soccorso, ai malati, ai problemi che vivono ogni giorno pazienti e medici abbandonati a se stessi. E tutto questo mentre il Governo Nazionale discute di Autonomia Differenziata che legittimerà normativamente il divario fra Nord e Sud.   

Detto questo, non vogliamo certo criticare l’impegno di chi era presente e che conoscendo il proprio territorio ne comprende il forte malessere. Vogliamo piuttosto sottolineare che i sindaci, i presidenti del consiglio, e coloro che vivono da vicino le problematiche della sanità, non possono e non devono essere lasciati soli in questa guerra da combattere ogni giorno, e che purtroppo, come tutte le guerre, miete vittime. Qui non si sta parlando di un’autostrada che non si apre o di un canile, con tutto il rispetto per gli animali, qui si sta parlando di problemi legati alla vita delle persone.

Presenti due sindaci primari di Pronto Soccorso e un ex assessore alla Sanità

L’on Nello Dipasquale ha proposto la costituzione di una piattaforma programmatica da sottoporre all’assessorato regionale alla Salute per chiedere risorse e strumenti che rendano migliori le condizioni di accesso ai servizi. Un tavolo tecnico costituito da coloro che conoscono bene la problematica: in primis il sindaco di Ispica Innocenzo Leontini, che è stato assessore regionale alla sanità e ancora il collega di Pozzallo Roberto Ammatuna che per 25 anni ha diretto il Pronto Soccorso di Modica e il Presidente del Consiglio Comunale di Chiaramonte Giovanni Noto che, come detto, è l’attuale primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Ragusa.

Persone serie, pragmatiche e qualificate che ieri all’incontro hanno espresso anche le loro perplessità rispetto ad alcune cose che ad oggi accadono negli Ospedali e che dimostrano la mancata conoscenza di alcuni principi basilari del funzionamento, ad esempio, dei Pronto Soccorso, dove è emerso che da una parte viene chiesto ai medici di fare turni massacranti per venire incontro alle esigenze dei pazienti e dall’altra il Primario stesso, che dovrebbe dare l’esempio, all’orario stabilito stacca il proprio turno e questo comportamento riguarda anche altri primari.

Ammatuna: I tempi di attesa creano morti

Ma questo, è solo uno degli esempi, che dimostrano come a non funzionare non sia il pronto soccorso in sé ma tutto il sistema. “I dati forniti dall’Asp– sottolinea Roberto Ammatunasono parziali ma comunque indicativi di come sia necessario intervenire sull’intero sistema di gestione dell’azienda. Capire ad esempio come mai al Pronto Soccorso di Modica arrivano molti codici gialli rispetto agli altri pronto soccorso della provincia. Che i numeri dei decessi sono proporzionati ai tempi di attesa. La provincia di Ragusa è ultima per quanto riguarda i posti letto per acuti. La Regione, quindi, dovrebbe avere come obiettivo quello di equiparare la nostra provincia alle altre ma per farlo è necessaria una collaborazione tra l’Asp e i sindaci che ad oggi purtroppo non c’è stata

Leontini: Protocollo ” Pua” disatteso

Il sindaco Innocenzo Leontini ha ribadito nel suo intervento l’assenza dell’interlocutore principale e ha sottolineato che non si può parlare di sanità oggi senza partire da un dato importante che è quello della crescita della popolazione anziana che ha fatto aumentare gli accessi al Pronto Soccorso e questo perché non viene applicato il Protocollo del Territorio, di cui molti sconoscono l’esistenza, siglato qualche anno fa tra l’Azienda sanitaria provinciale e i Comuni di Modica, Scicli, Ispica e Pozzallo e che nei fatti avrebbe garantito al cittadino la possibilità di trovare, attraverso un’unica porta di accesso al sistema, una risposta uniforme, tempestiva e appropriata alla sua domanda di salute. Il Pua ( si chiama così, ndr), infatti era nato con l’obiettivo di integrare e mettere in rete l’offerta dell’assistenza territoriale, inclusi i professionisti che concorrono all’erogazione delle prestazioni sul territorio, rispetto al fabbisogno espresso all’interno dei distretti. Ma ad oggi tutto questo non è stato mai realizzato.

Insomma, l’incontro se non altro, è servito a far emergere, ancora di più, se ce ne fosse stato bisogno, le difficoltà di un sistema malato che necessita di essere curato al più presto da persone competenti che abbiano a cuore le sorti di questa provincia e dei suoi cittadini. Perché il diritto alla Salute viene prima di ogni cosa e questo lo dobbiamo ricordare a chi ci governa e che appare troppo preso a spartire le poltrone piuttosto che i posti letto.

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