Quali saranno le conseguenze dell’autonomia regionale differenziata? Ce le spiega il PD di Ragusa

Ragusa – L’Autonomia regionale differenziata è arrivata al voto del Parlamento, ma finora pochi cittadini si sono resi conto di quelle che saranno le sue conseguenze. A preoccuparsene è il PD di Ragusa.

In una nota, Gianni Lauretta, Presidente Assemblea Provinciale del Partito Democratico di Ragusa evidenzia come in un solo anno di governo è stata chiusa l’Agenzia che aveva il compito di garantire la Coesione Territoriale; sono state ‘cancellate’ le Zone Economiche Speciali, ma soprattutto sono stati cancellati 20 miliardi destinati proprio al Mezzogiorno. 

L’unico investimento annunciato al Sud sinora è il Ponte sullo Stretto, ma solo sulla carta visto che ad oggi non c’è ancora un progetto esecutivo.

Ciò che sta avvenendo è abbastanza chiaro: il Governo nazionale vuole il pieno controllo sui 48 miliardi di euro dell’FSCal fine di utilizzarli in maniera diversa da come previsto dalla legge e senza alcun obbligo a ricucire i divari del Sud. 

Alla fine di tutto questo, a pagare saranno i nostri giovani, che stanno facendo le valigie per andare a realizzare altrove il loro futuro.

Con l’Autonomia regionale differenziata l’Italia si avvia a diventare il Paese delle disuguaglianze, con distanze sempre più marcate tra Nord e Sud, tra aree interne e aree urbanizzate, tra poveri e ricchi.

Per fare solo alcuni esempi, ogni regione potrà avere un proprio modello di istruzione, un proprio modello di sistema sanitario, una diversa gestione dell’ambiente o delle infrastrutture e così via. In pratica cittadine e cittadini vedranno riconoscersi diritti diversi rispetto al proprio certificato di nascita o di residenza. Il principio di diritti universali verrà completamente annientato. 

Chiaramente si tratta di un danno terribile – continua Lauretta – a una serie di principi che sono normati nella prima parte della nostra Costituzione. È un progetto tutto politico che concretizza la secessione del Paese, accelerato dal baratto tra Meloni e la Lega di Salvini: la Presidente del Consiglio incassa la riforma sul “premierato”; alla Lega l’autonomia regionale differenziata, peggiore della secessione a cui aspirava Bossi. 

È fondamentale l’informazione ai cittadini su tale iattura, specialmente per noi del Sud. È fondamentale creare una rete di opposizione. È fondamentale non spaccare l’Italia in cittadini di serie A e cittadini di serie B.

Il Partito Democratico insieme alle altre forze di opposizione darà battaglia a questo progetto folle”. 

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