Dimensionamento scolastico: FLC CGIL, UIL Scuola, Gilda e Snals contrari al taglio di sei istituti in provincia

La proposta dei sindacati è quella di eliminarne 3

Continua ad essere al centro del dibattito politico e sociale il tema del dimensionamento scolastico. La proposta presentata dall’Ambito Territoriale già a fine settembre prevede il taglio di n. 6 Istituzioni scolastiche nella provincia di Ragusa ma non trova d’accordo i sindacati che spiegano perché in una nota a firma congiunta e avanzano la loro proposta.

L’intervento dei sindacati scaturisce a seguito dell’ennesimo incontro che si è tenuto giovedì tra Amministrazioni Comunali, Ambito Territoriale di Ragusa, Istituzioni scolastiche e Organizzazioni Sindacali. derivante dall’applicazione del decreto interministeriale 127 del 30 giugno 2023 che ha stabilito il contingente dei Dirigenti scolastici e dei DSGA in ogni regione.

L’applicazione di tale decreto prevede per l’anno scolastico 2024/25 il numero di 710 istituzioni scolastiche complessive in Sicilia con una diminuzione di ben 92 istituti rispetto a quelli attuali.

FLC CGIL Ragusa, UIL Scuola, Gilda Unams e Snals Confsal scrivono una nota congiunta per ribadire he la proposta reiterata dall’Ambito, prevedendo un taglio di Istituzioni scolastiche notevolmente superiore a quanto previsto dalla normativa vigente (decreto interministeriale 127 del 30 giugno 2023 e DA 1543 del 02/08/2023), non trova nessun accoglimento da parte delle organizzazioni sindacali, che invece propongono la soppressione, al massimo, di 3 istituzioni ritenendola la scelta ottimale per il territorio.

Questa proposta tiene conto-spiegano- di elementi fondamentali da tenere in considerazione per un’azione razionale e ragionevole” Elementi che vengono elencati dai sindacati: Dai dati evidenziati dall’Ufficio scolastico regionale la Provincia di Ragusa si colloca al secondo posto, dopo Trapani, per dispersione scolastica con dati che superano il 5% (in media su tutti gli ordini di scuola) e che raggiungono lo 0,81% nella scuola primaria, secondi solo alla provincia di Siracusa; la nostra provincia è inoltre quella in cui la presenza di alunni immigrati raggiunge il numero in percentuale più elevato di tutta la regione: per poter intervenire con progetti e con azioni che permettano l’inclusione scolastica e il migliore inserimento nella società sarebbero necessari interventi mirati, organico aggiuntivo e un insieme di strategie didattiche e pedagogiche che con istituti molto numerosi troverebbero difficoltà di attuazione. L’aggregazione di istituti– proseguono- comporta necessariamente la difficoltà nell’attuazione dei piani dell’offerta formativa adeguati alle esigenze del territorio e del singolo plesso scolastico con un rischio, quindi, di incrementare la dispersione scolastica. Non solo spiegano “la soppressione e l’accorpamento di Istituti ridurrà i posti di lavoro creando macro-istituti scolastici la cui gestibilità, di dubbia efficacia, difficilmente garantirà un valido servizio pubblico per la comunità. L’accorpamento poi comporterà la perdita di Dirigenti scolastici e di DSGA, del personale ATA e di molti docenti.

Per i sindacati conclude la nota “una reale “ottimizzazione delle risorse” dovrebbe comportare un ricollocamento delle risorse e non sterili tagli: il sacrificio di posti di lavoro andrebbe comunicato contestualmente alla riduzione del numero medio di alunni per classe, all’apertura di spazi mensa, all’ampliamento del tempo prolungato, all’incremento di palestre, biblioteche, sale studio, all’adeguamento sul piano della sicurezza degli edifici scolastici vetusti, alla scomparsa di edifici costruiti per altri fini destinati alle attività didattiche, e ad altri provvedimenti che realmente concorrono alla tutela dell’individuo e, conseguentemente, al rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione.”

E dopo l’incontro avuto con il provveditore, oggi interviene anche il segretario generale della Cisl Scuola Ragusa Siracusa, Giovanni Migliore: “Non entriamo nel merito delle delibere di Giunta dei comuni interessati, dichiara Migliore – non si tratta di sostenere questa o quella azione: come sindacato facciamo altro. Ci sono però tutte le condizioni per non arrivare ad un numero di scuole interessate eccessivo. Seguendo il numero di alunni medio fissato in 960 dalla norma, è assolutamente percorribile la soluzione di un minor dazio pagato da questa provincia garantendo in pieno la salvaguardia dei posti occupati”.

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