Draghi  al capezzale UE: lasciamolo lavorare per il futuro del Vecchio Continente. E’ il momento giusto

( di Salvo Blasco) – La Von der Leyen chiama Mario Draghi dopo aver letto un suo articolo sul noto giornale “Economist”, dove Draghi – forte anche dell’esperienza maturata a Palazzo Chigi –  lanciava  l’allarme  sui pericoli a cui andava incontro  l’Europa. Precisamente evidenziava  che l ‘UE  non può permettersi  di tornare alle regole del recente passato.

Perché  se così fosse  correrebbe  il rischio di non avere un futuro.

La Von dr Lyen visto le difficoltà in cui versa la Nomeclatura  europea  ha subito preso la palla in balzo chiamando l’ex presidente della Bce affidandole l’incarico di stilare un rapporto sul < futuro della competitività europea>.  Obiettivo  tenere testa  a Cina e Usa.

     Questa scelta è la dimostrazione che l’attuale Unione Europea è molto malata.

E i fatti drammatici di Lampedusa evidenziano che l’Europa non c’è proprio.

     Lampedusa per l’ Europa è veramente la porta  del Vecchio continente o la porta dell’inferno?

     A  tutto questo si è aggiunta la beffa di due giganti-NANI: uno francese e l’altro tedesco che con grade solerzia si sono affrettati a rafforzare le chiusure delle loro frontiere con il nostro Paese.

 Da qui occorre uno specialista in campo economico e in campo monetario  da chiamare al suo capezzale per far rivivere una Unione Europea asfittica e malconcia. Ecco la chiamata dell’uomo adatto.

     L’annuncio è arrivato  nel corso  dell’annuale  discorso ( ultimo in questa legislatura per la Von der Leyen ) sullo stato dell’Unione al Parlamento di Strasburgo.

     Draghi ha accettato l’incarico Ue, scatenando reazioni  contrastanti  all’estero e specialmente  in Italia.

     Immediate le reazioni in  Italia, ma proprio per questo,in questa sede evito di citare i vari commenti dei politici italiani di destra e di sinistra, perché a  nostro avviso, sono quasi tutti inficiati di tarantolismo.

     Insomma trattasi di una missione  dai contorni ampi da apparire come un consulto per un paziente  con gravi problemi.

     La pandemia e la guerra  in Ucraina  hanno prodotto di certo la fine  di un’epoca.

     Per Mario Draghi  si apre un periodo complicato, Ma forte di tante battaglie, affrontate alla direzione Bce nonché  a Palazzo Chigi, ha accettato la proposta sapendo di affrontare  importanti  sfide che lo attendono  l’Europa.

     Draghi sa che  una volta stabilito che   la vecchia Unione <non c’è più > , sa anche che  non si può nemmeno tornare al vecchio Patto di Stabilità.  Perché ciò causerebbe danni irreversibili.

     A tale proposito, fonti diplomatiche  ritengono che i <Paesi europei  a questo punto potrebbero rallentare i tempi  del negoziati sul famoso Patto, aspettando il lavoro  ( Report  ) > del nostro Mario Draghi.

      Definito dalla Von der Leyen “ una delle più grandi menti economiche  europee”.

     Per questi motivi la Von der  Leyn ha dato a Draghi carta bianca.

     Draghi per fortuna è un italiano  che guarda ai processi politici  ed economici nel suo complesso, e che pertanto non può, di certo, avere  < occhi di favore>per l’Italia , come invece ha auspicato  in maniera del tutto irrituale la Meloni.

     Che compito avrà Draghi?

     Draghi avrà il compito  di preparare  un report  sulla  competitività europea.  Lo attendono “tre sfide”: inflazione, lavoro e ambiente commerciale. E arrivano in un momento in cui chiediamo anche all’industria di guidare la transizione pulita.

     Insomma la missione affidata  a Mario Draghi rappresenta un compito di vitale importanza per il futuro del Vecchio Continente.

     Mario Draghi ha una chiara visione di ciò che serve davvero  all’Europa, e alcune indicazioni  su ciò che potrebbe  essere il suo programma  emergono già dalle parole pronunciate recentemente in una intervista su  “ The Economist ”.

     La sua tesi  è che  da soli  i Paesi  dell’Unione  non possono più reggere le sfide  globali e che senza  un rafforzamento di regole, il Vecchio Continente  diverrebbe marginale nello scacchiere mondiale, condannandoci all’irrilevanza.

     Ora non resta che lasciarlo lavorare.

     Ci chiediamo però una volta che Draghi presenterà il suo Report, la politica lo attuerà ?

     Chi vivrà vedrà.

                 Salvatore G. Blasco

Bce, Cina, Economist, Giorgia Meloni, Patto di stabilità, report, unione europea, USA, Von der Leyen

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