Al Comune di Pozzallo si nasconde la verità su un possibile default? Il palazzo tace e l’opposizione pure

( di Miche Giardina) – Peste colga chi, per partito preso o per il sadico piacere di recitare la parte del “bastian contrario” volesse il male della città in cui è nato e vive da sempre.

Ma, ovviamente, e non solo per una questione di par condicio, peste colga anche chi, per ruffiano e stupido timore reverenziale, o per non alimentare il rimorso struggente di avere fatto parte degli elettori che, con oltre il 70% (maggioranza bulgara) hanno consegnato la città al sindaco Roberto Ammatuna e alla “sua squadra”, continua oggi ipocritamente a fare il pesce in barile, nonostante la disastrosa e drammatica realtà amministrativa e contabile in cui versa il Comune.

Dicono che tra debiti fuori bilancio e contenzioso con ditte e fornitori il Comune rischi il default. E dicono pure che la Corte dei Conti abbia puntato un binocolo fisso sull’operato del Comune di Pozzallo.

Maldicenze, mezze verità o verità?

La città attende che il sindaco, il presidente del Consiglio, gli assessori, i consiglieri comunali facciano chiarezza. Attesa vana, a quanto pare. Nessuno mette lingua. Lo sport praticato da queste parti è quello dell’equivoco e del colpevole silenzio.

Dice: sia la comunità allora a prendere l’iniziativa, a chiedere a gran voce, a pretendere di conoscere cosa ci sia di vero sul rischio default del Comune, sulla grave mancanza di programmazione, sul fermo della macchina amministrativa, sulla impossibilità di disporre di funzionari in grado di farla girare nel rispetto delle leggi e della normativa vigente, sulla confusione che regna sovrana negli uffici comunali e sulla angosciante situazione di stallo che riguarda i settori vitali del governo cittadino.

La comunità … cioè a dire i cittadini …  con in testa gli ex candidati alla carica di sindaco delle ultime elezioni amministrative, i candidati non eletti al Consiglio comunale, le associazioni culturali, i sindacati, le associazioni di categoria, i commercianti, gli operatori turistici e i lavoratori tutti che non possono non accusare gli svantaggi e i disagi prodotti dal mancato rispetto quotidiano delle regole del vivere civile e dalla paralizzante inattività del Palazzo.

Ecco il busillis.  Consigliamo, a questo punto, a chi crede di essere senza peccato … di stare lontano dalle pietre.

Se qualcuno immagina che sia sufficiente “sfogarsi” sui Social per ottenere chissà quale traguardo, deve sapere che è molto distante da qualsiasi obiettivo, anche minimo, come già sperimentato nel corso della campagna elettorale quando, ingenuamente, confortato da generosi e ipocriti like, ha immaginato di ottenere chissà quali risultati strepitosi, rimediando alla fine … la figura dell’aretino Pietro (vale anche al femminile).

Sinceramente non è facile, almeno da queste parti, parlare di comunità fortemente impegnata a stanare la “verità vera” che riguarda il Palazzo e le sorti immediate e future della città, fino a quando non saranno messe in campo azioni libere, spontanee, dirette e mirate ad avere risposte concrete.

Il Palazzo tace, le opposizioni pure.

La COMUNITA, finalmente, batta un colpo forte, orgoglioso, decisivo. Diversamente a che serve lamentarsi tanto per?

Michele Giardina

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