Pozzallo, le barriere frangiflutti una chimera. Da 40 anni nessuno ha mosso un dito: il mare faccia quello che vuole

L’ultimo e unico intervento finanziato dalla Regione ai tempi dell’Assessore Salvatore Stornello

( di Michele Giardina) – Il mare sta divorando gli ultimi pezzi di spiaggia della zona turistica che rimane a est di Pozzallo: tre chilometri di spiaggia che confinano con la spiaggia di S. Maria del Focallo, territorio di Ispica.

Il primo segnale di allarme arriva negli anni Ottanta. Una terribile mareggiata spinge le onde del mare contro alcune abitazioni della zona. Abitazioni estive costruite proprio al confine tra Pozzallo e S. Maria del Focallo.

Scattata l’emergenza, la Regione adotta un provvedimento di somma urgenza. L’assessorato al Territorio e all’Ambiente, di cui è titolare l’on. Salvatore Stornello di Ispica, interviene immediatamente facendo costruire una barriera frangiflutti che ferma in qualche modo l’azione distruttiva del mare.

Il progetto per la verità comprende anche la realizzazione di altre due barriere frangiflutti da realizzare più avanti. Occorre a questo punto che il Comune di Pozzallo provveda all’approvazione del progetto esecutivo. Ma il progetto viene messo da parte.  

L’amministrazione comunale del tempo, su precisa negativa posizione “ideologica” assunta dai Verdi, non vuole sentire ragione. “Basta e avanza la barriera già fatta realizzare dall’on. Stornello – dicono in coro – ma di realizzarne altre due non se ne parla”.

A distanza di qualche anno scatta un secondo allarme. Alcune costruzioni della zona subiscono danni gravi. Interviene a questo punto l’amministrazione comunale  presieduta dal geom. Vincenzo Galfo. La fascia più minacciata dal mare, di circa 150 metri, viene protetta immediatamente con grandi massi sistemati sulla riva  a protezione delle costruzioni esistenti. Decisione assolutamente opportuna che di fatto impedisce al mare di fare ulteriori danni.

Da allora sono trascorsi oltre 40 anni. Costruiamo barriere frangiflutti invasive e brutte a vedersi come quella già realizzata a suo tempo negli anni Ottanta? Manco a parlarne. Progettiamo barriere morbide realizzate a pelo d’acqua? Ma quando mai? E allora? Niente di niente. Il mare faccia quello che vuole. Sarà quel che sarà. Questo, di fatto, il pilatesco pensiero di quanti non si sono mai preoccupati di risolvere il grave problema.

Oggi la situazione è quasi irreparabile. Nessuno ha mosso un dito. Che ne pensate di denunciare questi signori NESSUNO per omissioni di atti di ufficio?     

  Michele Giardina  

mareggiata, S. Maria del Focallo

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