Quarant’anni di Legge su Ibla, investiti 120 milioni per cambiare il volto del quartiere barocco

Succede che la politica riesca, almeno ogni tanto, a dare dei frutti positivi, attraverso leggi e azioni concrete in grado di durare, anzichè esaurirsi in una manciata d’anni… quando questo accade, è probabile che si tratti di una politica di valore.

È questo il caso della Legge su Ibla, le cui conseguenze sono state osservate e studiate per poi essere condivise durante un momento di dibattito a “San Bartolomeo – sistemi culturali”.

Approvata dall’assemblea regionalenel 1981 su proposta dell’on. Giorgio Chessari, il cui intento era salvaguardare e rilanciare Ragusa ed Ibla mediante degli interventi ad hoc che trovassero adeguate risorse svincolandosi dal bilancio comunale.

Venerdì scorso la legge speciale è divenuta occasione di confronto per condividerne i risultati e al tempo stesso riflettere della sua importanza, specie alla luce di un finanziamento che negli ultimi anni è stato ridotto dalle casse regionali.

Osservarne l’importanza a partire dai 120 milioni di euro di investimenti che in questi quarant’anni sono stati usati per riqualificare, intervenire in maniera mirata, ristrutturare… insomma, dare nuova vita a Ibla e Ragusa Superiore. Che sia stata un’azione politica encomiabile, lo si comprende dal cambiamento profondo che questi territori hanno vissuto, fino al momento clou di vent’anni fa, in cui i siti furono nominati patrimonio UNESCO. Dimostrazione evidente del grande lavoro reso possibile da questa legge “nata dai cittadini stessi– riflette Chessari – perché sono stati loro a dare la forza di andare avanti dopo i tanti incontri e confronti. Quando si affrontano i problemi reali della città, si fa del bene a tutta comunità”.

Il luogo dell’evento di confronto sulla Legge su Ibla, la chiesta di San Bartolomeo, non è stata una scelta casuale, difatti “anche il recupero funzionale di questa chiesa è arrivato grazie alla legge su Ibla“– ci spiega Giovanni Gurrieri, direttore dell’associazione San Bartolomeo – Sistemi Culturali che dal 2018 svolge numerose azioni volte a coinvolgere altre associazioni, giovani, organizzazioni, al fine di fare sistema nel nome della cultura.

Durante l’incontro che ha premiato simbolicamente l’onorevole Chessari, padre putativo della legge, è stata presentata l’evoluzione delle fasi di recupero della chiesetta, visibili nell’esposizione tecnica e fotografica curata dall’ing. Galifi, Brugaletta e Dipasquale, e dall’arch. Leggio.

Inoltre, la statua di San Bartolomeo è stata esposta al pubblico, restaurata da poco attraverso i fondi della Banca Agricola Popolare di Ragusa e del Club Rotary HyblaHerea, un momento dalla grande valenza simbolica, il ‘ritorno a casa’ dopo ben 100 anni… che sia di buon auspicio per l’azione sociale e culturale di questa associazione che dal passato riparte per costruire nuove direzioni.

Marianna Triberio

giorgio chessari, ragusa ibla

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