Modica: trovato il vecchio orologio di San Giovanni. Vi raccontiamo la storia con foto in esclusiva
Fra i sette orologi di Modica che sono fermi da tempo, ce n’è uno la cui storia merita di essere raccontata. Si tratta dell’orologio della Chiesa di San Giovanni a Modica Alta.
Ormai da qualche anno, l’orologio non solo non funziona ma in realtà non esiste più, perché a causa del forte vento è volato via.
Ma questa storia la conoscono tutti, quello che forse molti non sanno è che in realtà, l’originario orologio che si poteva ammirare negli anni 70, ormai da molto tempo giace conservato in una porticina dentro il vano dei pesi su nel campanile.
Era un orologio bellissimo, dell’800, con un funzionamento meccanico che necessitava di essere caricato manualmente.
Siamo andati a verificare se si trova ancora lì e in che condizioni versa. Per raggiungerlo occorre salire i cento gradini che portano fino al Campanile.
Poco prima di arrivare fino a su c’è una porticina, all’interno della quale si trova l’antico meccanismo che faceva funzionare l’orologio come documentano in esclusiva le nostre foto.
Ma prima di capire come si è arrivati ad abbandonare questo antico orologio è necessario ritornare indietro nel tempo.
Siamo intorno al 1974. Quando l’orologio si guastò, un allora giovanissimo orologiaio modicano, che aveva appena finito la scuola a Torino, fu incaricato dal sindaco di quel tempo Giovanni Rubera ( primo cittadino di Modica da febbraio 1974 a febbraio 1977), di fare un preventivo per sistemarlo.
Per rimettere in moto il meccanismo erano necessarie all’incirca 500 mila lire e così il parroco di San Giovanni di allora, il famoso Padre Conti, decise di sostituirlo con uno nuovo, elettronico, che avrebbe consentito allo scoccare delle ore di far suonare anche le campane.
In realtà, la spesa fu il doppio, ma al parroco, quella sembrò essere la decisione migliore.
Da allora, l’orologio elettronico fu sostituito più volte, perché a differenza di quello meccanico, era soggetto a guasti più frequenti, dovuti, anche, al maltempo, visto che la Chiesa di San Giovanni si trova nel punto più alto di Modica e durante i temporali, molto spesso, l’orologio veniva colpito dai fulmini.
Insomma, alla fine, oggi, la Chiesa è rimasta senza orologio ed è un peccato sapere che quello antico è abbandonato senza che nessuno si occupi di farlo restaurare.
Le condizioni infatti in cui versa sono davvero pessime ma un esperto in materia ci assicura che sarebbe possibile metterlo nuovamente in funzione. Ma a chi spetterebbe farlo?
Questa è una vecchia diatriba, perché la proprietà è della Chiesa, ma ,in realtà, in Italia esiste una legge secondo la quale tutti gli orologi che sono a servizio della città sono di competenza comunale.
Ed in effetti, l’orologio di San Giovanni è sempre stato un punto di riferimento per i cittadini di Modica Alta. E allora come la mettiamo?
Si potrebbe fare come fece papa Leone X che nel 1515, per pagare la costruzione della basilica di San Pietro a Roma, decise di vendere le indulgenze.
Insomma in cambio di una donazione si perdonavano i peccati e ci si aggiudicava un posto in paradiso.
Scherzi a parte, partendo dal presupposto che la Chiesa non ha soldi ed il Comune meno che meno, sarebbe bello che si potesse fare una raccolta pubblica per risistemare l’orologio e restituirlo alla città. Da qui lanciamo l’idea e chissà che non possa realizzarsi davvero e che magari venga accolta anche da qualche generoso cittadino che abbia a cuore le sorti della città e desideri fare qualcosa di bello per lei.
Ma la nostra visita ha portato alla luce da una parte un altro problema ma dall’altra anche un ulteriore risorsa.
Oltre alla sistemazione dell’orologio andrebbero recuperati anche i locali in cui si trova.
Non solo, salendo qualche scalino in più, siamo arrivati al famoso campanile che è fruibile dai turisti e da quanti desiderano visitarlo anche per godere della vista mozzafiato che si presenta agli occhi di chi coraggiosamente affronta la scala a chiocciola che porta fino a su.
Purtroppo la bellezza del luogo si contrappone alle condizioni in cui versa.
Sarebbe necessario recuperare questo prezioso luogo per presentarlo ai turisti in condizioni migliori. Fra l’altro abbiamo scoperto anche l’esistenza di alcuni disegni realizzati sulla pietra, pare dai soldati, che raffigurano l’immagine di Mussolini.
Insomma, come potete vedere, questo posto è uno scrigno che nasconde una lunga storia e che merita di essere fruibile al cento per cento.
Avere cura del patrimonio artistico e culturale della propria città è fondamentale ma la Chiesa non può fare tutto da sola. E’ necessario un supporto da parte dell’amministrazione comunale.
Un ringraziamento speciale va al custode, il Sig. Giuseppe, che presta volontariamente la sua opera, tutti i giorni della settimana, festivi inclusi. E’ grazie a persone come lui se oggi i nostri monumenti sono aperti e visitabili ma riteniamo che non debba funzionare così, che ad esempio, molti giovani che beneficiano del reddito di cittadinanza potrebbero prestare la loro opera per migliorare la vivibilità della città, pulendo le strade, garantendo la fruibilità delle chiese e dei monumenti.
Ma questa è un’altra storia di cui vi parleremo.
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Luciano amore
Anni
Indiscreto
Rilancio:
Oltre ad affidare la custodia del patrimonio monumentale modicano ai giovani percettori del reddito di cittadinanza (mi chiedo perché il parroco non ne ha fatto richiesta agli uffici preposti), il 5 novembre di quest’anno, si svolgeranno le elezioni per il Parlamento Siciliano. dunque giriamo la richiesta ai ai futuri onorevoli regionali di farsi carico delle riparazioni necessarie devolvendo i soldi per riparare l’orologio, lasciando stare i cittadini, specialmente quelli che vivono nella zona povera di Modica Alta, già in ambasce per il carovita.
Cosa ne pensate?
Giorgio
Ma il comune quando ha intenzione di affidare molti servizi alla città ai percettori del reddito di cittadinanza? Quanti lavoretti per la collettività potrebbero fare!
Sindacoooooo svegliaaaaaa!!!!