Balconi fioriti: come sarebbero le nostre città se lo facessimo tutti?

Camminare distrattamente, completamente assorbiti dai pensieri quotidiani e d’improvviso, con la stessa forza di un getto d’acqua gelido, essere rapiti da una nuvola di colore, proprio sopra la testa. 

Alzare lo sguardo e rallentare il passo, per osservare la bellezza di un balcone pieno di gerani coloratissimi. Come può accadere a Modica in Piazza Corrado Rizzone.

Una pausa dalla frenesia degli impegni a cui poter reagire in due modi: prendersi un momento per rifletterne o rimanerne indifferenti proseguendo con andatura spedita. 

La prima opzione, quella di rallentare, si è fatta prepotente…forse, sarà stato complice il caldo… che quasi quasi, se c’è un po’ d’ombra, è pure piacevole osservare meglio quel balconcino… o forse, quei fiori, in città, è così raro trovarli, che meritano una porzione del nostro tempo. 

Ben lontani dall’ipocrisia di pensare di poter risolvere, quasi a nasconderli, i problemi esistenti, attraverso un gesto (apparentemente) di poco conto come quello di abbellire i balconi delle nostre case, ci si chiede: e se tutti agissimo allo stesso modo, la città come sarebbe ?

Il mantra della “bellezza che salva il mondo” delle volte porta a perdersi completamente, ingabbiati dal pensiero che la complessità sia la soluzione… e se fosse al contrario ? Se fosse proprio la semplicità a darci la risposta ?

Comprare una piantina e metterla sul balcone di casa: un allenamento alla cura, nel nutrirla con la giusta quantità d’acqua, un allenamento alla pazienza, nell’attesa dei boccioli pronti ad aprirsi, un allenamento al rispetto della natura, che non segue le volontà umane ma che agli uomini regala il senso.

Prendersi cura, dedicarsi a qualcosa, non far prevalere la fretta e condividere, perché quella piantina lì, sul mio balcone, diventa anche del passante che sotto casa mia alza lo sguardo, ne assorbe luminosità e colori, e torna alla sua vita, forse con mezzo sorriso in più.

Probabilmente sta qui, nel coltivare il senso, a partire dalle cose ‘poco importanti’ come dei gerani rossi, tutta la ‘ribellezza’ di cui parla lo scrittore D’Avenia… un atto di impegno nel ridare alla vita, la nostra e quella di tutti, il significato che si è sbiadito nel grigio dei problemi personali e collettivi.

Il profumo di gelsomino durante una passeggiata in centro non porta a nulla di concreto che non sia un ritorno ai sensi, e, qualche volta, forse, alla riflessione di quanto ci si è anestetizzati allo stupore di un balcone pieno di fiori, che tanto, pensiamo, non è affar nostro, ma quant’è gradevole una città intera avvolta da colori e profumi ? 

Allevierebbe per una manciata di secondi, le preoccupazioni e le incombenze, e porterebbe bellezza, proprio a partire dalla finestra di casa, un luogo un po’ banale, eppure… quel palazzo in foto acquista identità e valore, si distingue da tutti gli altri, e diventa così luminoso… solo con dei ‘semplici’ fiori…  

Marianna Triberio

Balconi fioriti, decoro urbano, modica

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