Pozzallo, case popolari. Per il sindaco Ammatuna “è un complotto” e si appella a Schifani

Dietro la storia delle case popolari di Pozzallo, che abbiamo seguito in questi giorni, sembra essercene un’altra parallela dai risvolti davvero inquietanti che vi raccontiamo in questo articolo.

Il dubbio era sorto quasi subito nelle modalità in cui questo problema era esploso. Si racconta che il Presidente ed il Vicepresidente del Consiglio comunale di Pozzallo sono andate a trovare l’on Ignazio Abbate e hanno evidenziato le sconfortanti condizioni di sicurezza delle abitazioni popolari.

Il 9 Aprile l’onorevole Abbate chiede un incontro in IV Commissione all’Ars per trattare la problematica riguardante le questioni di sicurezza e di vivibilità degli alloggi dello IACP del Comune di Pozzallo e in quella sede il Commissario IACP dichiarava che le palazzine dei lotti 12-13-14 di piazzale Italia erano “a rischio crollo”. Era chiaro che in questa storia ci fosse qualcosa di anomalo., Innanzitutto che Presidente e Vice Presidente del Consiglio sono passati all’ opposizione perché non si può bypassare il proprio sindaco e sollevare un simile e grave problema senza che lo stesso sappia niente e andare a parlarne con l’on Abbate che, in barba a quelli che sono i principi fondamentali della cortesia politica, essendo un parlamentare regionale e quindi rappresentando l’intero territorio, non può decidere di non discutere una questione così delicata con il primo cittadino che invece combatte in quanto suo avversario politico. p

Insomma, una vera e propria trappola quella tesa al sindaco di Pozzallo, e la conferma arriva proprio dallo stesso primo cittadino che nel pomeriggio di ieri ha incontrato le 48 famiglie che in questo momento vivono nelle palazzine in questione e che secondo quanto disposto dal Prefetto dovrebbero lasciare le loro abitazioni entro dieci giorni.

Ma perché il sindaco è andato proprio ieri pomeriggio a trovare i residenti che lo attendevano da giorni?

Perché ha atteso di capire bene come stavano le cose dopo una serie di incontri non ultimo quello della mattina allo Iacp alla presenza del commissario straordinario Paolo Santoro, della deputazione iblea e dei tecnici della protezione civile.

Ed è stato proprio a seguito di questo incontro che il sindaco Ammatuna ha capito che quello che era un dubbio che si era insinuato fin dall’inizio è diventato una certezza: il problema è stato sollevato per mettere in difficoltà il primo cittadino e poi lasciarlo da solo.  Il sindaco, infatti, prima ancora di chiedere un sostegno economico ha chiesto un incontro con il Presidente della Regione in quanto massimo esponente della Protezione Civile perché vuole capire quali sono le reali condizioni delle palazzine dello Iacp per fare un ulteriore accertamento.

Perché il sindaco Ammatuna non riesce ancora a comprendere, come mai lo Iacp non lo ha informato della situazione in cui versavano le palazzine in questione visto che quando i rappresentanti dell’Istituto sono stati chiamati a dare la propria opinione in Commissione hanno dichiarato che le palazzine sono a rischio crollo.

Eppure dice il sindaco nel 2019 ha ricevuto dallo Iacp una comunicazione in cui si diceva che si stavano effettuando degli accertamenti sulle condizioni delle palazzine e “che sarebbe stato onere dell’Istituto comunicare tempestivamente al sindaco eventuali accertate situazioni di pericolo per la pubblica incolumità affinchè possa apportare tutte le misure necessarie”.

Ma da allora ad oggi nessuno ha riferito che ci fosse una situazione di pericolo tale da sloggiare 48 famiglie. Insomma il dubbio del sindaco che Pozzallo sia stato scelto fra i comuni della provincia per colpire proprio lui è lecito soprattutto alla luce della risposta del vertice dello Iacp Santoro che alla domanda “se in tutta la provincia sono a rischio crollo solo le case popolari di Pozzallo” ha risposto: “Se mi fate queste domande io prendo la chiave e la consegno al Presidente” come dire non è solo Pozzallo, e allora il sindaco Ammatuna ha fatto la domanda da un milione di dollari: “Perché avete iniziato da Pozzallo?”

 Ovviamente non ha ottenuto nessuna risposta dai parlamentari presenti, qualcuno si è anche permesso di dire che “doveva ringraziarli perché si erano accorti del problema cosa che lui non aveva fatto” (confermando ancora una volta il dubbio del sindaco) e puntando i loro interventi più sulla possibilità di fare arrivare le risorse necessarie per un intervento a lungo termine. Ma le famiglie non sanno dove andare adesso, la soluzione serve adesso, l’aiuto serve adesso, dopo sarà troppo tardi.

E allora forse hanno ragione quelli di Fratelli d’Italia che ieri in un comunicato chiedono che “Bisogna fare chiarezza” e sollevano una questione: “parte dell’Amministrazione sta lavorando per il bene di Pozzallo o per qualcos’altro?” Perché forse, la questione degli alloggi popolari poteva essere gestita in maniera diversa. E allora bisognerà capire se chi ha sollevato il problema lavorerà per risolverlo oppure come sostengono quelli di FDI si sta lavorando per qualcos’altro che non ha niente a che fare con il bene di Pozzallo e dei suoi cittadini.

case popolari, Fratelli d’Italia, giorgio assenza, Iacp, ignazio abbate, Paolo Santoro, pozzallo, Prefettura, Roberto Ammatuna

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


PUBBLICITÀ

Collabora con noi

Vuoi pubblicare un annuncio o effettuare una segnalazione?



Il Domani Ibleo © 2021. Tutti i diritti riservati. Designed by Ideology Creative Studio 

La testata e la linea grafica della testata è stata realizzata da Ariel Garofalo. www.arielgarofalo.com Email: arielgarofalo@gmail.com

Change privacy settings