Intelligenza artificiale (IA), finanza e innovazione creditizia

Trattasi di una grande opportunità di cambiamento epocale , su cui il sistema bancario del nostro Paese sta investendo ben sei miliardi di euro all’anno.

di Salvatore G. BLASCO

Ma prima di scendere nel particolare spieghiamo cosa si intende di intelligenza artificiale ( IA ).

Prima di continuare questo contributo voglio precisare che il nostro  interessamento nasce  dal grande economista John Hicks il quale ci ha lasciato una “teoria” della storia economica.

Per Hicks lo storico si occupa del passato nel suo rapporto col presente. L’economista si occupa del presente, quindi di conseguenza del passato e del futuro.

     Da qui l’intelligenza artificiale appare come la chiave per i mercati di oggi e di domani.

     Ma che  cos’è l’intelligenza artificiale?

     E’ il presente e il futuro.

     Ma come funziona e come influisce sulla nostra vita?

     L’intelligenza artificiale permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce e risolve  problemi.

     I sistemi di IA sono quindi capaci di adattare il proprio comportamento analizzando gli effetti delle azioni precedenti e lavorando in perfetta autonomia.

     Detto questo ritorniamo al nostro campo di azione, che è quello che ci interessa in questa sede, cioè IA e gestione rischio bancario.

L’intelligenza artificiale è una delle priorità di investimento delle banche ed è al primo posto tra quelli in ricerca e innovazione.

Gli istituti di credito utilizzano l’AI  (artificial intelligence) per raggiungere tre obiettivi.

     Primo, consolidare e naturalmente accrescere il proprio portafoglio clienti.

     Secondo, proteggersi al meglio dei rischi insiti nell’attività finanziaria stessa e da quelli esterni.

     Terzo, conoscere le opportunità  del mercato.

     Insomma l’AI consente alle macchine di pensare in modo autonomo  e più sofisticato. Riescono a farlo tramite algoritmi complessi che permettono di formulare previsioni e tendenze.

     Ora l’impatto pervasivo e significativo che il digitale sta avendo sul settore bancario è ormai indiscusso.

     L’AI  può servire senza dubbio allo scopo: con un impatto potente, è in grado di supportare e automatizzare i processi interni  che impattano su servizi alla clientela, affidando al software la parte automatica dell’operatività, per ridurre gli errori e nel contempo velocizzare i risultati.

     L’AI  può avere un forte impatto sulla relazione tra la banca e i suoi clienti, attuali e potenziali.

     Tutti i touch e i cash point all’interno del customerjourney sono allineati nell’esporre messaggi di marketing sui prodotti e servizi, che coinvolge  e mette  al centro il cliente.

      Le previsioni generate da specifici algoritmi  di AI risultano  fondamentale per ottimizzare la gestione dei rischi operativi e assicurare maggiori livelli di servizio e l’accessibilità continua per gli utenti.

Ai e benefici per le banche.

     Assicurare un approccio al cliente ancora più personalizzato che non escluda la relazione umana. Generare sempre più fiducia in un brand che si rinnova puntando ad un approccio smart, seppur semplice.

Svantaggi dell’AI

     Questioni etiche: la creazione e diffusione dell’AI ha sollevato una serie di questioni etiche sul suo utilizzo e sulla sua continua crescita.

     Una delle  questioni etiche più citate è la preoccupazione per la privacy dei dati dei consumatori.

                               S.G.B

banca-clienti, gestione rischio bancario, John Hicks

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