Pozzallo: lunedì di protesta al Porto. Agricoltori contro il grano contaminato che arriva dall’estero

Domani mattina alle 10:00 saranno al Porto di Pozzallo per protestare contro l’arrivo delle navi dall’estero che scaricano grano “contaminato”. Gli agricoltori, dopo aver invaso le città con i trattori, continuano la loro lotta contro l’importazione di prodotti dall’estero che, oltre ad essere nocivi per la salute dell’uomo, stanno distruggendo il settore agricolo.

Al Porto di Pozzallo, infatti, arriva il grano dal Canada prodotto con l’uso del glisofate, l’erbicida più diffuso al mondo, molto potente che serve a far anticipare la mietitura del grano che comporta l’abbassamento del costo di produzione, per questo motivo il grano che proviene dall’estero ha un costo minore rispetto a quello italiano e in generale europeo.

Infatti, l’Unione Europea ha vietato, giustamente l’uso di tale prodotto ma, ed è questo il paradosso, non ha vietato l’importazione dei prodotti trattati con l’erbicida. Questo vuol dire che, i nostri agricoltori non sono competitivi sul mercato perché devono attenersi a delle regole che però poi nei fatti non servono a tutelare il consumatore in quanto, comunque, il grano contaminato entra nel nostro Paese ed essendo più economico di quello nostrano viene acquistato per realizzare i prodotti che poi finiscono sulle nostre tavole.

E questo procedimento vale anche per altri prodotti come le patate e le carote, i cui costi di produzione, con l’uso dell’erbicida, si abbassano fino al 40%. È ovvio che questa situazione non può più essere tollerata dagli agricoltori che, oltre al danno devono subire anche la beffa: se l’erbicida fa male ed è vietato deve esserlo per tutti, anche per i prodotti che arrivano dall’estero.

Una richiesta semplice che però ad oggi resta inascoltata. Ed è per questo che domani continueranno a protestare, questa volta tutti insieme. Infatti, in questi giorni i due presidi che si erano formati a Modica, hanno trovato un punto di incontro e hanno capito che solo unendosi possono essere forti. È stato anche chiesto un consiglio comunale aperto che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni a Palazzo San Domenico.

Siamo stanchi– dichiara Marcello Guastella uno degli organizzatori- ma non molliamo anche se la politica sembra essere sorda alle nostre richieste. Ma noi chiediamo semplicemente di metterci nelle condizioni di essere competitivi sul mercato e di non dover essere gli unici a sostenere costi di produzione esorbitanti. Ma soprattutto- continua Guastella– siamo stanchi di false promesse e di essere presi giro. Il paradosso a cui dobbiamo sottostare è sotto gli occhi di tutti. Non è possibile permettere l’arrivo di prodotti contaminati dall’estero, quegli stessi prodotti che a noi è vietato produrre ed è per questo che domani invitiamo tutti a partecipare alla protesta al Porto. Lo faremo- conclude- come sempre in modo ordinato e pacifico ma faremo sentire la nostra voce e continueremo a farlo fin quando non otterremo delle soluzioni concrete

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