Conflitto di interessi in politica: anche l’on. Nino Minardo tra i 100 nomi segnalati da Transparency

Conflitto di interessi, questo sconosciuto. E’ una cosa risaputa, un malcostume che ci caratterizza nel mondo e del quale purtroppo nessuno più si scandalizza. Ma forse sarebbe bene, ogni tanto rispolverare la memoria, tanto per ricordare agli altri e a noi stessi che la giustizia è un’altra cosa.

In Parlamento siedono persone che pur avendo un fondamentale ruolo istituzionale, sono allo stesso tempo portatori di interessi. Siedono contemporaneamente in Parlamento e in CDA di aziende che con lo Stato hanno a che fare per appalti milionari.

Ad occuparsene in questi giorni è “La Repubblica” in un articolo che pubblica ben 100 nomi tra deputati e senatori, alcuni anche ministri, viceministri e sottosegretari, che, in barba a tutte le leggi sul “conflitto di interessi”, hanno partecipazioni o ruoli in imprese e società.

Fratelli d’Italia, ha 40 nomi, la Lega19 e Forza Italia 15, il Pd 8 e il M5S 4.

Tra i 100 nomi c’è anche quello del deputato nazionale ibleo Nino Minardo.

Vengono definiti «portatori di interessi» dall’associazione contro la corruzione Transparency. Ed è così che il senatore Maurizio Gasparri, che presiede una società che ha partecipazioni in aziende di cybersicurezza, siede in commissione Affari esteri e difesa.

Il deputato di FdI Riccardo Zucconi, è in commissione Attività produttive, commercio e turismo, è tra i firmatari di un disegno di legge per concedere agevolazioni fiscali al settore della distribuzione alimentare ed allo stesso tempo ha partecipazioni a Viareggio e Camaiore in società nel settore della ristorazione. Zucconi è tra i firmatari di un disegno di legge per concedere agevolazioni fiscali al settore della distribuzione alimentare per i ristoranti, ma ha messo la firma anche su una mozione per ridurre l’Iva che versano i titolari delle concessioni balneari.

Ylenia Lucaselli, anche lei di FdI, socia della Hc Consulting srl, moglie di Daniel Hager, azionista della Southern Glazer’s Wine and Spirits (la più grande azienda americana della distribuzione di vini e alcolici), è prima firmataria di una proposta di legge sull’enoturismo, per sponsorizzare circuiti di vini.

Il deputato della Lega Salvatore Marcello Di Mattina è azionista di quattro società che hanno a che fare con il turismo e la ristorazione: ha firmato una proposta di legge «per la modifica al codice della normativa statale sull’ordinamento e il mercato del turismo».

Nella lista di Transparency c’è pure Alessandro Zan, deputato Pd e autore del ddl contro l’omotransfobia. È amministratore unico e socio di maggioranza di Be Proud, società che ogni anno organizza a Padova il Pride Village.

E poi c’è il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato (FdI): farmacista, ha il 10% di Therapia, società «per la gestione di case di cura e di produzione di software e progetti di miglioramento gestionale in ambito sanitario».

E ancora il caso del viceministro dell’Economia Maurizio Leo, il “papà” della riforma fiscale che ha quote della società Progetto fisco, di cui sono soci anche la moglie e i figli.

Insomma cento nomi e cento storie diverse di ruoli istituzionali e di portatori di interessi allo stesso tempo e che riguarda come dicevamo, secondo quanto riportato dalla testata giornalistica nazionale, anche il territorio ibleo, con il deputato nazionale Nino Minardo che appare tra i nomi della lista stilata da Transparency. Cento rappresentanti dello Stato che hanno quote di aziende, ma si sono dimenticati di dichiararle.

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