Regione: la ‘stabilizzazione’ degli ASU nel segno della confusione. Tutti cantano vittoria, ma forse è il caso di attendere

Alla Regione Sicilia assistiamo all’ennesimo paradosso che dimostra come tra la politica e la burocrazia ci sia una evidente difficoltà di comunicazione, se così la vogliamo chiamare.

Stiamo parlando della questione degli ASU, i lavoratori che svolgono attività socialmente utili che ancora una volta attendono di sapere quale sarà il loro futuro. Infatti, se da una parte erano convinti che finalmente fosse arrivata l’attesa notizia della stabilizzazione, con l’approvazione dell’art 11 che nei fatti avvia il processo di stabilizzazione dei lavoratori a 24 ore, garantendo al contempo l’integrazione oraria a 36, dall’altra la Regione attraverso una circolare del dipartimento Lavoro, ha dato precise direttive agli enti che utilizzano gli Asu avvisandoli che l’attività sarà garantita “fino, e non oltre, il 31 dicembre 2023”. E allora cosa dovranno fare questi lavoratori?

Se le cose restassero così in pratica dovrebbero stare in stand by in attesa dell’ok alla legge di stabilità.

Quindi il nuovo anno per loro inizierebbe senza lavoro, pur sapendo che invece è stata approvata la stabilizzazione. Questo vorrebbe dire bloccare i servizi essenziali che da loro vengono garantiti perché i Comuni non potrebbero utilizzarli. Ma ecco che allo scoccare della mezzanotte, come nelle migliori favole, la carrozza si trasforma in zucca e la circolare in carta straccia.

Arriva infatti la notizia tanto attesa “I lavoratori ASU potranno continuare a lavorare nei posti attualmente ricoperti con la sicurezza di una nuova proroga e soprattutto con la garanzia che tutti stiamo lavorando per l’obiettivo più importante: la stabilizzazione”. Ad annunciarla l’Onorevole Ignazio Abbate. “Abbiamo approvato un disegno di legge che darà garanzia di tranquillità lavorativa per gli operatori che da anni rappresentano risorse fondamentali per gli Enti pubblici dove sono impiegati. Ma soprattutto ci consente di avviare quel percorso di stabilizzazione che si concluderà in tempi ragionevolmente brevi. In ogni caso il personale continuerà a lavorare all’interno degli enti assegnati con l’integrazione oraria. È un impegno che come gruppo parlamentare DC abbiamo portato avanti ed in particolare con il collega Carmelo Pace dal nostro primo giorno di insediamento. Speriamo che l’atto approvato ieri sia l’ultimo e quello risolutivo per il raggiungimento della stabilizzazione dei dipendenti che da oltre un ventennio aspettano questo momento. Ci fermeremo solo quando il risultato sarà raggiunto e potremo dare finalmente la stabilità a tutti questi lavoratori”.

E noi ci chiediamo perché? Perché tutta questa confusione, questo doppio lavoro degli uffici a quale scopo, per quale ragione incomprensibile sta avvenendo tutto questo? Perché il dipartimento del Lavoro sapendo che si stava lavorando alla stabilizzazione degli Asu ha inviato questa comunicazione? Può un assessore non sapere cosa fa il suo dirigente e viceversa? E lo sapete cosa accade quando c’è caos? Che qualche deputato ne approfitta per dire “guardate come sono bravo ho risolto la situazione”

Ma riuscirà a risolvere anche la situazione dei circa i 1.200 contrattisti degli enti locali in dissesto in tutta la Sicilia che il 31 dicembre vedranno la finestra temporale concessa dalla legge Madia per la stabilizzazione chiudersi?  Per loro, pare non ci sia speranza, senza l’intervento del Governo Nazionale.

Insomma, il caos regna sovrano e chi da ieri sta già festeggiando per la stabilizzazione degli ASU forse dovrebbe attendere per farlo, adesso infatti sembra che si possa parlare di tutto eccetto che di vittoria.

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