Due anni fa la violenta tromba d’aria a Modica. Dalla Regione arrivano in ritardo 3,247 milioni

Sono trascorsi due anni dalla tragica tromba d’aria del 16 novembre 2021 in cui perse la vita Pino Ricca, persona stimata e conosciuta a Modica. L’evento calamitoso oltre a portare via la vita di Pino Ricca, creò numerosi problemi a diverse famiglie modicane con danni immensi alle abitazioni e alle aziende.

La furia assassina del vento ha strappato troppo presto la vita di Pino dai propri cari, dagli amici e da quanti ogni giorno erano soliti incrociare il suo sguardo in tabaccheria. Il vento ha devastato molte case e aziende delle contrade modicane, imperversando anche in altri comuni dell’area iblea, in particolare a Comiso.

L’ondata di maltempo violenta e improvvisa interessò tutto il territorio per molte ore. Nella prima conta dei danni sembrava letteralmente l’apocalisse. 

Modica risultò il centro più colpito con danni alle abitazioni, alle aziende e alle infrastrutture. A questi vanno sommati  gli alberi caduti sulle strade, i muretti di contenimento disturbo e le coperture di immobili spazzate via.

Un evento calamitoso, imprevedibile frutto del cambiamento climatico e degli sbalzi di temperatura di cui ultimamente soffre il nostro territorio. Un evento che ha scosso le coscienze di ciascuno, perché una vita umana è stata spezzata brutalmente. E la natura ha dimostrato tutta la sua forza su quanto ognuno ha costruito nel tempo.

Rialzarsi da questa brutta caduta non è stato facile, sopratutto per quanto hanno subito perdite in termini di persone e cose. 

Un anno fa, in una nostra intervista, il figlio di Pino Ricca, Piergiorgio confidava le difficoltà di ripartire, di riprendere in mano la vita e la gestione dello storico “Caffè Orientale”. Nel corso dell’intervista si sottolineava come pur essendo stato riconosciuto lo stato di calamità loro non avessero avuto riconosciuto alcuni tipo di aiuto. Un altro anno è passato la famiglia Ricca ha venduto il “Caffè Orientale”, Piergiorgio si è abilitato all’esercizio della professione forense e si prepara al concorso in magistratura.

Nel frattempo a due anni di distanza anche dalla Regione sembra muoversi qualcosa. 

Andando con ordine, Il 26 gennaio 2023  l’Assemblea regionale Siciliana  ha approvato l’emendamento presentato dal deputato modicano Ignazio Abbate, riguardante i ristori economici per i privati cittadini e le aziende colpite. La cifra stanziata dalla Regione era di oltre 6 milioni di euro. 

Lo scorso 6 novembre, il Direttore Generale del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, dott. Salvatore Cocina, ha apposto la firma ai decreti 866-867 con cui vengono stanziati oltre 4 milioni di euro per sostenere quanti hanno subito danni durante la tromba d’aria.

Ne ha dato comunicazione l’onorevole Ignazio Abbate, nei giorni scorsi. Certo dispiace che dei sei previsti a gennaio la cifra dei finanziamenti si sia ridotta a quattro. Non si capisce dove siano finiti gli altri due a questo punto. Ovviamente sono pur sempre cifre considerevoli e importanti, un atto necessario della Regione per far fronte all’emergenza vissuta da tanti cittadini.

Nella nota stampa il deputato regionale specifica che “Nel dettaglio 3 milioni 247 mila euro per le istanze di privati cittadini e di attività commerciali ricadenti nel territorio del Comune di Modica mentre  887 mila euro per quelle ricadenti in territorio di Comiso. Le istanze presentate da attività produttive e commerciali sono state 39 in totale (30 Modica 9 Comiso), quelle di privati per danni a civili abitazioni sono state invece 85 (75 Modica 10 Comiso).”

In questi giorni è in fase di comunicazione, per chi ha fatto domanda, l’esatto importo della cifra che si attesterà intorno all’80% della richiesta.

E c’è chi parla di vittoria del territorio

Nella nota stampa Ignazio Abbate parla di una vittoria per tutto il territorio, anche se a pensarci bene il supporto della regione in occasioni calamitose come queste dovrebbe essere un atto dovuto? Oppure la Regione se ne sarebbe fregata? Perché se così fosse si è solo vicino ai cittadini  durante la campagna elettorale. Senza dubbio Ignazio Abbate ha svolto un suo dovere dare voce ai cittadini, dare voce alle famiglie e alle aziende che hanno subito dei danni. Attenzione però.  

Ricevere un sostegno economico, in casi come questo, non è una vittoria, ma un modo concreto per essere vicini a chi ha perso qualcosa.

Quello che è certo che nel tempo bisognerà lavorare, lo dicono tutti, investire sulla prevenzione visto che i cambiamenti climatici sono sempre più frequenti e non vanno ignorati.

Colpisce però che i privati cittadini e aziende hanno dovuto attendere un iter lungo due anni mentre per due dipendenti comunali un anno dopo l’evento disastroso sono stati emessi mandati di pagamento con cifre che hanno fatto discutere per lavoro straordinario. Nessuno mette sotto inchiesta l’operato dei due dipendenti, che nei girorni difficili di novembre 2021 e nei mesi successivi si sono spesi alacremente per la gestione della macchina burocratica. Anche se in tanti hanno sollevato il dubbio per quanto concerne il monte ore maturato di straordinari oltre il doppio consentito di 250 ore annuali.

Queste giornate ancora una volta ci riportano a quel tragico evento, che ha scosso ciascun cittadino. Ci riporta alla brevità della vita, all’imprevedibilità di cui siamo impastati. Alla lentezza burocratica per ottenere un risarcimento. 

Oggi ricordiamo ancora una volta Pino Ricca e il suo sorriso, perché il resto è solo routine in cui il denaro aggiusta ogni cosa. 

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