Alla zona industriale di Ragusa sembra tutto fermo. La denuncia di Poidomani (FDI)

Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Luca Poidomani, denuncia un cattivo operato da parte dell’Amministrazione del Comune di Ragusa nei confronti della zona artigianale. Affida il suo sfogo e la sua denuncia a uno stringato comunicato stampa. 

“Non riusciamo – afferma Luca Poidomani – a smarcarci da una sensazione di buonismo che, però, coincide con lassismo. E lo diciamo con riferimento all’operato dell’Amministrazione comunale nei riguardi di una zona artigianale che dovrebbe essere il fiore all’occhiello del comparto produttivo della nostra città e che, invece, purtroppo si confronta con una situazione di degrado che lascia molto da pensare”.

La zona artigianale “Pippo Tumino” di Ragusa nell’ultimo periodo è stato oggetto di dibattito e di riflessione, in particolare per quanto concerne interventi urgenti per restitutore decoro agli stabilimenti di contrada Mugno. Già ai primi di ottobre la CNA locale aveva denunciato la situazione degradante dell’area: dispersione di acqua, presenza di topi e cani randagi. Per questo aveva ottenuto un incontro a Palazzo dell’Aquila con l’Assessore allo Sviluppo Economico, Giorgio Massari. Nel corso dell’incontro si è parlato non solo di interventi urgenti per il decoro, ma anche dell’ampliamento, con la richiesta di nuovi lotti al fine di renderla sempre più completa e fruibile.

Luca Poidomani, coordinatore di Fratelli d’Italia, era già intervenuto nelle scorse settimane, ma oggi rimarca la denuncia. “Pensavamo che a distanza di tempo – prosegue Poidomani – qualcosa si muovesse. E, invece, niente. Tutto fermo al palo. Nessuna risposta alle legittime pretese degli insediati. Lo stato fatiscente dell’area, la mancanza di cura, la persistente presenza del branco di randagi che abbiamo più volte evidenziato, danno la cifra di una disattenzione che questa città non merita. Sì, il buonismo, dicevamo, quello dei sorrisi, delle pacche sulle spalle, del “non vi preoccupate, faremo tutto” e però, intanto, gli interventi latitano. Aspettavamo che, magari, il Comune si adoperasse mettendo in piedi un tavolo con i rappresentanti degli insediati così da comprendere quali le principali esigenze da attuare. Ma, secondo noi, il problema è che gli interventi da fare in realtà si conoscono. E, però, tutto rimarrà debitamente congelato sino alla prossima manifestazione di protesta. Nel frattempo, il disagio continuerà a crescere”.

Certo desta qualche preoccupazione quanto denuncia Luca Poidomani, visto che la zona artigianale di Ragusa nel 2021 è stata individuata come Zona Economica Speciale, un’importante riconoscimento che consentirebbe alle imprese del territorio di godere di grandi benefici economici, con un relativo impatto nel tessuto sociale della città. Di certo una ZES non può permettersi un’area degradata e dimenticata dall’amministrazione.

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