ll video denuncia pubblicato su tik tok da una ragazza 17enne modicana che ha voluto raccontare pubblicamente la sua paura per l’incolumità della madre che ha ricevuto minacce ha scosso l’opinione pubblica.

Ma la vera riflessione da fare riguarda proprio il modo scelto dalla ragazza per chiedere aiuto che mette in discussione un sistema intero.

Perché per arrivare a questo punto la ragazza non ha avuto fiducia in nessun altro, ne nella scuola, ne nelle istituzioni, né tanto meno nelle forze dell’ordine che, come racconta la ragazza, sono state più volte allertate ma che nei fatti non hanno mai concretamente agito per proteggere e dare tranquillità a questa famiglia.

Adesso ovviamente, chiamate in causa, stanno monitorando la situazione ma ci chiediamo perché arrivare a questo punto?

Che senso ha organizzare incontri per sensibilizzare i giovani e sopratutto le donne a denunciare quando poi nei fatti le denunce restano inascoltate.

Bisogna dare merito ai colleghi di Videoregione di aver portato il caso alla ribalta ed è questo forse uno dei momenti in cui ci si rende conto di quanto sia utile il nostro mestiere per il resto, tutti, in questa storia dobbiamo sentirci chiamati in causa perché ciascuno di noi è responsabile di non aver fatto il proprio dovere. Sopratutto, come dicevamo, le istituzioni.

Ed è per questo che oggi le parole del sindaco di Modica Maria Monisteri stridono un po’.

“Sono sicura-dichiara in un lungo post -che quelle della ragazza, non sono parole inascoltate perché conosco le forze dell’ordine e ho contezza di quanto stanno gia’ facendo in questa difficile vicenda. So quanto valgono, la sensibilità loro e di chi li rappresenta ai massimi livelli e ho chiara quanta attenzione rivolgono per la nostra sicurezza e la nostra serenità. Da donna, da madre, da sindaco di Modica, le parole di questa ragazza mi angosciano e me le sento addosso. A lei, a sua mamma, la mia totale e concreta solidarietà. Vi dico: NON SIETE SOLE, non sentitevi sole. Per quanto posso, tutta la mia disponibilità ad aiutarvi”.

A questo punto speriamo che quelle del sindaco non restino solo parole ma sopratutto speriamo che il sindaco incontri questa ragazza, lei più di altre, merita di essere ricevuta a Palazzo San Domenico e di sentire che quella è la casa di tutti anche la sua.

Ovviamente anche noi ribadiamo l’appello a denunciare, in qualsiasi modo si scelga di farlo anche utilizzando i social che in questi momenti si rivelano strumento potentissimo.