Modica, questione SPM, Terranova(Cgil) scrive al sindaco: ” Trasferire subito i lavoratori ad altra società”

La questione della SPM continua ad essere al centro dell’attenzione soprattutto di chi, come la Camera del Lavoro di Modica ed in particolare del segretario Salvatore Terranova si è sempre occupato di difendere i lavoratori della società.

Ed è proprio il segretario Terranova che scrive al sindaco di Modica una lunga lettera in cui riassume la storia della SPM dal 2005 ad oggi per chiedere che si intervenga al più presto per risolvere la situazione e salvare i lavoratori.  

La Spm- scrive Terranova– fu costituita per chiudere una esperienza di società partecipata dal Comune, la Modica Multiservizi, dagli esiti fallimentari e nefasti e oggi possiamo dire che la stessa Spm è il gemello ancora più degenere e drammatico di quella prima partecipata. Dalla costituzione della prima partecipata ad oggi il canovaccio delle partecipate del Comune di Modica è di una inadeguata organizzazione dei servizi che dovevano rendere alla città e di una sofferenza endemica e costante del personale dipendente, che solo raramente ha ricevuto le retribuzioni regolarmente ogni mese, per la gran parte degli anni ha dovuto, invece, fare esperienza di cosa significhi non percepire le retribuzioni maturate e non pagate per 6/7 mesi.

È nelle cose-prosegue Terranova- che vi siano responsabilità politiche e di natura gestionale se oggi anche la Spm è sull’orlo del fallimento e se si mantiene in vita un rottame che può solo ancora determinare altri gravi problemi al Comune. A noi non attiene il compito di imbastire giudizi e valutazioni di sorta, la nostra attività è quella di evidenziare una condizione che opprime la dignità di 48 famiglie, da mesi sospese, senza conoscere il loro destino e, purtroppo, senza percepire le retribuzioni, che oggi ammontano a 5 mensilità arretrate. Bisogna prendere atto che ormai il capitolo Spm si è chiuso e che occorre creare un salvagente di salvezza per i suoi dipendenti, che non può più essere differito, come sin qui si è fatto

 “Da qualche settimana- prosegue il segretario della Camera del Lavoro– è attivo il tavolo di confronto con la Sua Amministrazione per affrontare in maniera efficace la crisi della Spm e pensiamo di dover dire che nessun’altra soluzione sia possibile oggi se non la utilizzazione di una della due società, costituite qualche mese addietro dal Comune, in cui trasferire i 48 dipendenti per metterli al sicuro. Ciò va realizzato quanto prima e nel più breve tempo possibile. Non esiste altro percorso che possa raggiungere in tempi brevi l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori. Purtroppo, non esiste e far andare avanti la Spm significa esporli a rischi altissimi e pesanti. Il primo passo è questo, eppure se ne ritarda l’avvio e di ciò non riusciamo a farcene una ragione, perché si ritiene un non senso politico, amministrativo e gestionale persistere e convivere con un portato fallimentare che è sotto gli occhi di tutti.

Da qui– conclude Terranova- la nostra proposta, che in verità pare collimare con la proposta della Sua Amministrazione, ossia di garantire i livelli occupazionali all’interno di una nuova società che fungerà da zattera, per poi, questa è la seconda fase, avviare le procedure per immettere questo personale dentro i ranghi del Comune. Se vi è questa identica individuazione del percorso da farsi, ci permettiamo di chiederLe di accelerare le procedure e concretizzare l’obiettivo da qui a qualche giorno, perché questo è l’unico modo per far tornare la serenità nelle famiglie dei lavoratori coinvolti.

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