Tra inviti alla mobilitazione e visite di circostanza qual’è il vero stato di salute della sanità iblea?

La Sanità ha bisogno di cure, di impegno, di mobilitazione. Ne è più che mai convinto il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello che in questi mesi estivi si è contraddistinto fra tutti i sindaci iblei per la sua rivolta contro il sistema sanitario.

L’amministrazione comunale vittoriese ha avviato un movimento con l’obiettivo di coinvolgere tutti i sindaci e le amministrazioni iblee e siciliane per mettere sul tappeto i temi piccoli e grandi della Sanità e porli all’attenzione del Governo siciliano, dei Parlamentari e delle Forze sociali.

E mentre i cittadini pagano sulla propria pelle i problemi della sanità, cresce l’elenco che riguarda non solo le strutture e i servizi di emergenza (Pronto soccorso, Guardie Mediche, Poliambulatori, Liste di Attesa) ma anche la capacità’ del territorio ibleo di dotarsi di strutture e dotazioni sanitarie in grado di fare fronte alle diverse patologie sanitarie (ad esempio di tipo oncologico), sempre in collegamento con le strutture nazionali e regionali specializzate.

Aiello ha incontrato i vertici dell’Asp e ha rilevato una importante apertura del Commissario verso il dialogo e la programmazione concertata, ma di certo non si ferma qui e solo apertura e rassicurazioni non bastano.

Nel frattempo però il dato rilevante e forse più triste, è che dagli altri sindaci iblei non è arrivata nessuna adesione all’invito alla mobilitazione, anzi! Critiche sono piovute da qualche collega limitrofo, mentre in altri casi addirittura si organizzano visite istituzionali e ci si complimenta per la gestione delle emergenze.

“Appena mi muovo, entrano in agitazione. I custodi della Sanità’ malata, cumpaffiata, fatta su misura, con il potere parallelo di amici e sottobosco compreso” dichiara duro Aiello, lasciato solo dai colleghi.

Anche in questa occasione è bene evidenziare che difendere il sistema sanitario nazionale, attaccato dai tagli di risorse, è un dovere di tutti, al di là dei colori politici. Dunque la mobilitazione deve essere condivisa da tutti i sindaci e da tutti i cittadini che non possono laentarsi solo quando sono interessati personalmente. Serve una mobilitazione pacifica, ma rumorosa da fare sentire a tutti, perchè la salute è una cosa seria.

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