In Sicilia l’immigrazione dilaga: “Invasione programmata da sottili menti diaboliche”

( di Michele Giardina) – Basta con il racconto ingannevole e infame propinatoci da anni sul problema della immigrazione clandestina. Oggi è tempo di scoprire le carte.

L’Onu, l’Europa, il G7, il G5 e tutti i G che, alla bisogna, vengono periodicamente convocati per incontri autoreferenziali, inutili ed improduttivi, rappresentano, dal punto di vista decisionale, il nulla rispetto a poteri più o meno occulti (Soros su tutti), che hanno deciso da lunga pezza di far sbarcare in Italia almeno mezza Africa.

Il progetto, intriso di meschino e falso pietismo, elaborato dai vigliacchi pappagalli dell’accoglienza, religiosi e laici, si sta realizzando.

Oggi sbarcano a Lampedusa, ogni giorno, tutti i giorni duemila persone: uomini, donne e minori non accompagnati. Questo é.

E il governo Meloni? Sta con le mani in mano? No. Diciamola tutta. Dopo avere ottenuto assicurazioni che l’immigrazione è problema che riguarda l’Europa, per cui sbarcare a Lampedusa significa sbarcare in un porto “europeo”, il problema è rimasto tale. Cioè irrisolto. Cioè l’Europa, ancora una volta, ci ha preso per i fondelli.

Mezzi della Guardia costiera e unità navali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri svolgono di fatto un compito da Croce Rossa Internazionale.

Di giorno e di notte sono impegnati a recuperare e accompagnare al porto di Lampedusa uomini, donne e bambini che, a bordo di barche, barchini, barconi e vecchi pescherecci cercano di sbarcare nella terra promessa: l’Italia.

Inutile ribadire che questo maledetto e ricco business è nelle mani dei trafficanti di vite umane, che fanno guadagni milionari.

Onu, Europa, la Chiesa di Papa Francesco, le Ong, il finanziere Soros e il resto dell’antitaliano mondo conoscono perfettamente questo piano diabolico. E magari se la ridono sotto i baffi, in attesa di fare fuori il governo Meloni “unico responsabile”, a loro dire,  di tanto sfacelo.

Premesso che stiamo parlando di un problema decennale, tuttavia diventa difficile, al punto in cui stanno le cose, escludere anche alcune precise responsabilità del governo in carica.

Piantedosi, da ministro dell’Interno, con riferimento agli sbarchi, sta dimostrando buone capacità organizzative finalizzate esclusivamente ad accogliere tutti i migranti in fuga e a distribuirli quanto più velocemente possibile in Sicilia, in Calabria e nelle altre regioni di questo Paese sempre più sventurato e incredulo.

Risolto il problema della gestione del Centro di accoglienza di Lampedusa, la cui conduzione è stata affidata alla Croce Rossa Italiana, Piantedosi, spasmodicamente impegnato a reperire strutture ove accogliere le migliaia di migranti che arrivano da noi, probabilmente non si è ancora reso conto che la situazione gli è sfuggita di mano.

Chi deve dire alt a questa invasione? Le ipocrisie stanno a zero. Per quanti di mestiere fanno i “bastian contrari” (leggasi opposizione) ed anche per milioni di persone assolutamente distanti dall’idea di un’opposizione ideologica, preventiva e strumentale.

Oggi la gente comune, che lavora e fa sacrifici quotidiani per inseguire un domani migliore, rispetto a quello che succede tutti i giorni a Lampedusa, non riesce a comprendere con quale progetto il governo Meloni immagina di risolvere il problema di una “invasione programmata da sottili menti diaboliche che vogliono fortemente, fortissimamente saccheggiare l’Italia”.

Michele Giardina 

calabria, europa, guardia di finanza, lampedusa, Meloni, piantedosi, sicilia, Soros

Commenti (1)

  • Alessandro De Filippo

    A dir poco farneticante, questo scritto.
    Possono 105.000 arrivi (nel 2023) spaventare un Paese di 60 milioni di abitanti?
    L’invasione esiste solo nella testa di chi ha paura e non capisce.
    L’Italia non è una terra promessa, tanto è vero che il numero di stranieri nel nostro Paese resta invariato, nonostante l’aumento degli approdi (non sbarchi, quelli sono militari, forse un giorno impareremo a scrivere bene in italiano). Resta invariato, perché tanti ne entrano e tanti ne escono, varcando i confini verso le destinazioni finali, tra cui spiccano Francia, Germania, Svezia. Italia, Grecia e Spagna sono approdi, Paesi di transito, che devono – secondo la legge – occuparsi della prima accoglienza.
    C’è chi ci lucra? Sicuramente sì. Ma davvero ancora c’è qualche imbecille che pensa che Soros, in accordo con Papa Francesco abbiano un piano diabolico? Non è quindi una barzelletta venuta male?

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