Non sparare su Bce e Fed. L’economista: “L’era dell’abbondanza volge al termine”

( di Salvo Blasco) -L’inflazione ci ha messo di fronte alla realtà. L’era dell’abbondanza volge al termine.

     L’inflazione  esplosa già prima della guerra in Ucraina, che poi ne ha accelerato il corso, è stata purtroppo un brusco risveglio.

Per circa trent’anni  la globalizzazione aveva aiutato  a contenere  i prezzi  e ci aveva anche abituati

( male) a considerare soprattutto la produzione dei beni infinita o quasi.

   Insomma si era creato in Italia un patto sociale

Implicito :  prezzi bassi e salari bassi.

 Ancora oggi al di là della lotta all’inflazione, questo è un problema che ci trasciniamo dietro.

Infatti la classe media e medio bassa si impoveriva  ma riusciva comunque  lo stessi a riempire il carrello della spesa, mentre in molti facevano fatica ad arrivare alla fine del mese.

     Comunque nonostante questa tortuosa dinamica prezzi-salari l’impressione di molti e che ci fosse, tutto in abbondanza, ignorando la realtà che evidenziava, invece,  che non tutti potevano permetterselo.

     Poi le cose sono cambiate , i prezzi sono  saliti ( e ancora oggi salgono vertiginosamente) creando per molte fasce della popolazione disagi molto dolorosi.

 Ma qui è compito del governo centrale adottare controlli sui prezzi delle filiere  e combattere altresì la vergognosa speculazione in atto muovendo la leva fiscale.

     Insomma  l’era dell’abbondanza volge al termine  invitandoci ad essere più cauti nel rispetto della natura e delle leggi dell’economia.

Certamente l’inflazione ha aggravato tutto con conseguenze diverse sui diversi tipi di strumenti finanziari.

     Precisiamo, e di questo ne siamo consapevoli,  che in un sistema economico caratterizzato da un’elevata inflazione regna, e non potrebbe essere diversamente, un clima di incertezza e di sfiducia nel futuro.

Detto questo è bene precisare, specialmente,   per coloro – politici e non – che attribuiscono tutti i mali di quanto sopra alla TASSOMANIA di BCE FED  ( Federal ReserveSystem, cioè Banca centrale degli Stati Uniti  ) che detta convinzione è del tutto errato.

     Questi Istituti fanno solo il loro mestiere.    Quindi non  diamogli – secondo i tornaconti dei governi – anche la patente di stregoni .

     Ricordo  ai non addetti che Beneil tasso della BCE ( detto anche tasso ufficiale di sconto , è il tasso d’interesse che la banca centrale di un Paese , e nel caso dell’Eurozona  la Banca Centrale Europea ( BCE), applica ai prestiti che concede alle banche private. Quindi basta sparare su BCE e FED.

Purtroppo non è il nostro l’unico Paese in cui governanti e governati sono uniti dal pervicace rifiuto di fare  i conti con la realtà.

Ricordo anche che i prezzi  hanno potuto salire, oltre a concause e negligenze governative,  perché – dal 2011  a oggi – le banche centrali hanno < stampato moneta a più non posso >. Ma nessuno ne parla.

     La disponibilità di mezzi finanziari e monetari consente – purtroppo – queste alterazioni dei prezzi.

     Domanda, qualcuno ne approfitta?

     Certo, esattamente  come  negli anni settanta ( la storia economica in questo caso ci viene incontro)  quando gli imprenditori guadagnavano e molto dallo scarto fra l’aumento dei prezzi e quello  dei salari.

     Ma, e concludo, a furia di continuare a negare che l’ INFLAZIONE abbia a che fare con moneta e banche  centrali , non stiamo solo guardando il dito:  ma ci stiamo proprio  dimenticando  della luna.

Salvatore G. Blasco

Banca Centrale Europea, Eurozona, Inflazione, leva fiscale, tasso ufficiale di sconto

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