Vittoria e il rendiconto di gestione non approvato, la smetta Aiello di scaricare le colpe

Il consiglio comunale non approva il Rendiconto di gestione 2022 a causa dell’assenza di alcuni consiglieri che sostengono l’amministrazione Aiello, bastava la presenza compatta degli 11 consiglieri dell’ex maggioranza ed avrebbero potuto approvare il rendiconto.

Sono il coordinamento politico ed i consiglieri comunali del Movimento per l’Autonomia di Vittoria a dichiararlo dopo l’intervento del sindaco Aiello che scarica sull’opposizione le responsabilità.

“Noi siamo convinti che dopo il suo insediamento si è creato un grande problema politico- istituzionale in Città “ un dannoso deficit di democrazia “ , dovuto in gran parte al delirio di onnipotenza di un Sindaco allo sbando e sempre più solo.

Non funziona più , vuole capire una volta per tutte che non può più continuare a governare così, è assurdo e inaccettabile pretendere dagli altri di rinunciare al loro ruolo politico ed istituzionale per obbedire ai suoi continui diktat e per approvare a scatola chiusa ogni sua decisione amministrativa e politica.

E accuse di mancata concertazione all’amministrazione Aiello arrivano anche da Angelo Fraschilla che denuncia: “L’Amministrazione comunale in assenza totale di una benché minima forma di concertazione con le associazioni di categoria predispone un regolamento sulla definizione agevolata dei tributi senza minimamente tenere conto che:
1) I residui attivi si attestano attorno a cifre stratosferiche che il comune e qualsiasi amministrazione non incasserà mai.
2) Questa proposta unilaterale di regolamento non tiene conto dello stralcio totale e dello stralcio parziale.
3) Le scadenze indicate nel regolamento sono troppo ravvicinate!
4) Come era prevedibile l’esternalizzazione del servizio di riscossione dei tributi comunali costringe il comune a riconoscere, pur in presenza di definizione agevolata il rimborso delle spese sostenute dalla società Pubbliservizi srl per il recupero dei tributi seppur agevolati.
5) Le prime sue rate previste per il 30 novembre 2023 e per il 31 dicembre 2023 sono troppo ravvicinate in considerazione del fatto che sono più elevate: 10 per cento del totale.
6) Gli interessi di dilazione al 2 per cento devono essere eliminati!
Sindaco ma è mai possibile che si affidata al suo assessore preferito e non riesce ad imporgli uno schema di concertazione con le associazioni di categoria? e il fatidico tavolo di concertazione e dei tributi locali che fine ha fatto?” -si chiede Fraschilla – che conclude così:
“Anche volendo aiutarvi a fare le cose per bene voi mettete chiunque nelle condizioni di abbandonarvi al vostro destino.
Saranno emendamenti incisivi e che metteranno a soqquadro l’intero impianto della definizione agevolata come da Voi votata in Giunta. Se pensate che volete salvare le casse dell’ente con questo modo arrogante di porvi stavolta siete sulla strada sbagliata.”

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