Un anno fa spariva nel nulla ad Acate Daouda, inghiottito da un sistema di sfruttamento

Oggi, 2 luglio, è trascorso un anno dalla scomparsa di Daouda Diane, l’operaio ivoriano, lavoratore in una ditta di calcestruzzi, scomparso nel nulla. Nonostante le denunce dei suoi compagni e l’apertura, in ritardo, di un’inchiesta della magistratura non ci sono colpevoli.

Daouda sembra sparito nel nulla, ma il contesto in cui è maturato questo ennesimo crimine sul lavoro è ben visibile. la denuncia questa volta arriva da Nicola Candido, Segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.

Daouda, infatti, è stato fagocitato da un vero e proprio Sistema di sfruttamento che in provincia di Ragusa cammina, come un mostro tentacolare, su tre gambe”.

La prima, è l’ipersfruttamento ai limiti della schiavitù di migliaia di lavoratori e lavoratrici che quotidianamente portano avanti le attività più faticose e meno retribuite, da quelle agricole, ai lavori edili a quelli di cura alla persona che spesso, a causa di leggi emanate appositamente, sono costretti a vivere nella clandestinità e senza casa o diritti.

La seconda gamba è il contesto di omertà mafiosa, passività e connivenza in cui si proteggono a vicenda interessi economici e imprenditoriali, della criminalità mafiosa e del potere politico clientelare e i piccoli tornaconti di singoli cittadini. In questa situazione sociale diventa quasi impossibile per i lavoratori organizzarsi e lottare adeguatamente per cambiare le loro condizioni di vita e di sfruttamento. In più, la deregolamentazione della legislazione sul lavoro e la mancanza di norme per impedire i bassi salari ha creato un mondo dove vige la legge del più forte e dove il caporalato è ancora una realtà pervasiva. Sebbene vi siano delle eroiche eccezioni come quella di Daouda e dei suoi compagni o come di alcuni straordinari sindacalisti.

La terza gamba coinvolge direttamente il livello istituzionale, nonostante anche qui lodevoli eccezioni di associazioni e sindacati, non vi sono controlli sulle condizioni di sfruttamento e di lavoro, non sono stati creati quei servizi minimi e non vengono garantiti quei diritti fondamentali che in teoria la Repubblica dovrebbe assicurare a tutte e tutti, specie se lavoratori. Invece, in tutta la provincia di Ragusa c’è un solo ispettore del lavoro e il diritto alla mobilità, alla casa ad avere scuole per i figli e luoghi di ritrovo sono un miraggio.

Rifondazione Comunista – Unione Popolare ha depositato una proposta di legge che istituisce un salario minimo di 10 euro l’ora e si stanno raccogliendo le firme affinché il parlamento la discuta.

Oggi, 2 luglio alle ore 16:00 è stata indetta ad Acate da USB e dai suoi compagni, una riunione perché la lotta per avere verità e giustizia per Daouda riguarda tutti.

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