La notizia che a Modica, nelle ultime settimane, ci sia un sedicente “guaritore carismatico” di origine indiana Anthony Antyson Cheruvarappil che organizza incontri illudendo coloro che vi partecipano di avere doti, diciamo così miracolose, continua a fare discutere.

Anche se parlando con sua Eccellenza il Vescovo di Noto Mons. Rumeo abbiamo avuto modo di capire che in realtà, la notizia non doveva divenire di pubblico dominio perché si trattava di una comunicazione interna che il Vescovo si era premunito di inviare ai sacerdoti per informarli di questa presenza alquanto ambigua e far si che avvertissero i fedeli di stare attenti.

Tutto qui, invece, i sacerdoti hanno ben pensato che, per accelerare il processo di comunicazione, hanno deciso di pubblicare la comunicazione sui social. Da qui ovviamente la notizia ha fatto velocemente il giro della città.

“Con la mente e con il cuore delle persone che soffrono non si scherza” è il messaggio che Mons. Rumeo ha voluto consegnarci per far comprendere a tutti il suo pensiero sulla vicenda, per il resto ha preferito non aggiungere altro nemmeno quando gli abbiamo chiesto se fosse a conoscenza che in una parrocchia modicana, esattamente a San Giorgio, l’11 marzo scorso si era tenuto un incontro con il fantomatico santone indiano. In realtà il Vescovo ci ha detto di sapere di questo incontro e che avrebbe invitato Don Michele Fidone, parroco di San Giorgio, che ha dato l’ok per ospitare Don Anthyson con tanto di locandina con foto allegata del santone “ad aprire gli occhi”.

Ricordiamo che al sedicente curatore è stato vietato, come ha reso noto il Vescovo, di svolgere il suo ministero per “grave turbamento spirituale” e “disorientamento” dei fedeli (cfr. Noti-fica del 01.02.19 della Diocesi di Tempio-Ampurias in Sardegna).

Don Fidone, da noi contatto, ha dichiarato “di non aver partecipato all’incontro” ma soprattutto “di non sapere bene, prima che si tenesse questo momento di preghiera, com’era scritto in locandina, che in realtà si trattasse di “altro”.

Eppure, nella locandina si fa riferimento a “ChristCulture” con tanto di logo che facendo una semplice ricerca conduce aduna sorta di “organizzazione” indiana che non ha niente da spartire con la nostra religione.

Infatti, chi ha partecipato all’incontro, fra cui anche coppie provenienti da fuori provincia, segno che il santone ha il suo seguito, ha riferito a Don Michele, che sono state utilizzate tecniche non adeguate, toni da predicatore a tratti anche eccessivi e poi il tanto contestato gesto dell’imposizione delle mani. Questo ha spinto Don Michele, che è un esperto di imposizione delle mani, a non accettare un successivo incontro. E per fortuna, aggiungiamo noi, crediamo sia davvero grave non informarsi su chi viene ospitato in casa propria soprattutto quando questa “casa” è la casa di Dio. Risulta, poi, a Il Domani Ibleo, che questo sedicente personaggio, per diverso tempo ha animato incontri nella Parrocchia di San Luca e a volte organizzava incontri in una sala trattenimenti sempre di Modica, dove ai presenti, imponeva le mani sul capo.

Certamente c’è stata superficialità da parte di alcuni preti che avrebbero potuto fare delle ricerche prima di mettersi in casa un impostore. Detto questo, rispettiamo la volontà del Vescovo di non voler alimentare ulteriori polemiche ma crediamo che sia necessaria una seria riflessione da parte di chi in questi anni forse ha perso la strada da seguire. Fra l’altro pare che purtroppo questo del santone non sia il primo caso e che in giro ci siano tante persone che si spacciano per preti e che hanno addirittura celebrato messe e matrimoni e che invece non lo sono.