Doccia fredda per i precari Asu siciliani: la Consulta boccia le norme per la stabilizzazione

Le norme approvate in Sicilia per la stabilizzazione del personale Asu, secondo il giudici della Corte costituzionale, sarebbero illegittime, nuova doccia fredda per i 4.000 precari siciliani interessati.

La Consulta ha accolto la questione di legittimità avanzata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri contro le norme approvate dall’Assemblea siciliana nel 2021- 2022 nell’ambito della legge di stabilità regionale e nella legge di stabilità regionale 2022-2024.

Secondo i giudici sarebbe incostituzionale avere esteso agli Asu i principi che furono applicati per gli Lsu e contestano la mancanza di copertura finanziaria del provvedimento.

Ciò comporta la violazione del principio dell’obbligo di copertura della spesa” previsto dall’articolo 81, terzo comma della Costituzione, “tanto più se si considera che si tratta di spese obbligatorie a carattere pluriennale, che andranno a gravare sulla già difficile situazione finanziaria degli enti territoriali”.

“Stavamo aspettando questa sentenza – dice il capogruppo della Dc all’Ars, Carmelo Pace – Adesso possiamo riproporre la stabilizzazione nel modo più corretto. L’avevamo detto in tempi non sospetti che bisogna seguire l’iter normativo giusto per porre fine al lungo periodo di precariato di questi lavoratori, gran parte impegnati nei Comuni”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Commissione regionale per le attività produttive, il deputato di Forza Italia Gaspare Vitrano: “La bocciatura costituzionale delle norme per la stabilizzazione dei precari ASU non è arrivata inaspettata. E’ una situazione complessa che si trascina da ormai troppo tempo e per la quale occorre trovare una soluzione normativa adeguata e sostenibile con la necessaria copertura finanziaria.

Quel che è certo è che nessuna delle amministrazioni in cui questi lavoratori sono impegnati può fare a meno del loro supporto, così come è indispensabile dare certezza di continuità al loro lavoro. Credo che tutte le forze politiche e il Governo regionale siano concordi in questo intento, motivo per cui chiederemo di avviare subito un tavolo tecnico anche con i sindacati per studiare la soluzione normativa più corretta.”

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