Modica: proseguono i festeggiamenti anche domani per ‘U marti ‘i l’Itria

Oggi tutte le città si svuotano per l’ultimo giorno di festa, il lunedì di Pasqua, che la tradizione vuole che si trascorra al mare o in campagna con la tradizionale arrostita o consumando quello che è rimasto del cibo della Pasqua.

Nonostante le temperature non propriamente primaverili le frazioni balneari sono comunque prese d’assalto da chi vuole godersi questo giorno di vacanza, soprattutto i ragazzi prima di ritornare alla vita di tutti i giorni, anche se ufficialmente la scuola riprenderà mercoledì. 

Neanche per Modica, questo in realtà, è l’ultimo giorno di festa, la città della Contea prolunga i festeggiamenti anche domani per ‘U marti ‘i l’Itria’ (il martedì dell’Itria) 

È un rituale che ogni anno si rinnova il martedì dopo la Pasqua nel quartiere dove si trova la piccola chiesetta con all’interno il simulacro della Madonna dell’Itria, che fa parte della Parrocchia di Sant’Anna. Una Madonna proveniente dall’Oriente, il cui culto affonda le radici nel passato al tempo in cui, secondo quanto si racconta, due ciechi di Costantinopoli furono guidati dalla Madonna il martedì dopo la Pasqua fino al santuario di Modica a lei dedicato, situato sulla sommità della collina dell’Itria, in una posizione strategica dalla quale è possibile ammirare Modica, ed eretto nel 1600, e qui riacquistarono la vista. La Vergine, allora, venne proclamata ‘Odigitria’, abbreviato ‘Itria’ o ‘Idria’, che significa ‘guida nella via’.

‘U marti ‘i l’Itria’ (il martedì dell’Itria) è molto sentito dai modicani, che, dinanzi ai cavatelli col sugo, che caratterizzano da sempre la festa, o ai ‘piretti’ (cedri), che non mancano mai, ricordano la leggenda nata intorno alla festa, che narra dell’equivoco da parte di due massari modicani, i quali, giunti in prossimità di Modica, dopo essere tornati da un lungo viaggio, credendo che fosse il lunedì di Pasqua anziché il martedì, si misero a vendere i ‘piretti’, e grazie alla protezione della Madonna dell’Itria i ‘piretti’ andarono a ruba. E così anche domani si rinnoverà questa tradizione che vedrà riproporre oltre al cibo che è simbolo di questa festa anche altri riti come quello del gioco “Sotto 90” che consiste nel pescare tre numeri della tombola e vincere qualora la somma degli stessi non superi il 90.

Il programma religioso prevede quattro celebrazioni eucaristiche 10.30 – 16.30 – 17.30 – 19,00, quest’ultima presieduta dal nuovo vescovo di Noto Mons. Salvatore Rumeo

Poi di sera si inaugurerà la consueta sagra dei cavatelli, preparata dalle massaie della comunità che già di primo mattino si ritroveranno per impastare e cavare. 

La serata proseguirà con della piacevole musica, offrendo a tutti la possibilità di ritrovarsi e terminare così ufficialmente le festività pasquali in attesa di prepararsi per la festa di San Giorgio che si celebrerà domenica 23 aprile. 

Ieri intanto la comunità ha vissuto un primo momento importante con la con la traslazione del Simulacro di San Giorgio Martire al centro del transetto. I portatori hanno regalato ai presenti una piccola anticipazione di quella che sarà la festa vera e propria facendo fare alla Statua del Santo qualche giro della Chiesa prima di riporlo vicino all’altare per dare la possibilità ai fedeli e ai turisti di ammirarlo. 

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