Storia Patria: il busto di Tommaso Campailla fu traslato da San Giorgio all’Ospedale Santa Maria della Pietà?

(di Carmelo Cataldi) – Nel 2020, mentre raccoglievo materiale bibliografico e archivistico su San Giorgio, ebbi a trovare, nell’archivio della Confraternita del Santissimo Sacramento di San Giorgio, il progetto realizzato dall’architetto Alessandro Cappellani Judica per la costruzione della monumentale scalinata di 141 gradini, a mò di ostensorio, che oggi ammiriamo e tutto il mondo ammira, e che si dipana da corso San Giorgio a C.so Garibaldi.

Bisogna precisare che già nella prima metà del secolo la stessa già esisteva in quanto già realizzata, così come si rileva nella mappa territoriale di Modica del 1839 del Toscano, seppur in forma molto più lineare e ridotta, ossia si fermava all’incirca ove oggi esiste la via Lanteri, ove insisteva peraltro un piazzale; il progetto, stanziato con fondi della Confraternita, fu commissionato nel 1874 ed i lavori terminarono sei anni dopo nel 1880.

Precedentemente la scalinata quindi non prevedeva l’attraversamento di una via, detta poi via Lanteri e che avrebbe collegato, la via Raccomandata con c.so San Giorgio; questo avvenne soltanto nel 1845, strada che permette oggi il collegamento materiale, ma anche ideale tra c.so San Giorgio con quella che fu l’abitazione di Tommaso Campailla

Fu dunque in questa occasione che, studiando le carte progettuali ed esecutive, avevo modo di constatare che poco prima della realizzazione del progetto si era posto il problema di spostare un monumento e il relativo busto ivi esistente per far posto ad una cubatura e metratura lineare maggiore della scalinata.

L’architetto Cappellani Judica così si esprimeva nel 1874: “…Ora tale aumento anziché pregiudicare la visuale quale da taluno si asserisce, ha invece favorito la medesima spostando indietro il muro sottostante al grande piazzale sopra il monumento di Campailla. Se poi la strada limitata tra il muraglione dell’Orto del Piombo si trova in comunicazione col suddetto piazzale, questo è accaduto perché essendo stato eseguito il progetto della gradinata si è verificata la quasi coincidenza nel prolungamento di questo muraglione colla muraglia limite del piazzale e veduta l’importanza di una strada che attraversasse il suddetto orto del Piombo si procurò dal sottoscritto di ammortizzarla col resto della gradinata. Perciò a proposito di piazzale centrale è erroneo nove palmi che proclamano, come erroneo del pari che attualmente sia esteso a m.6,71 cioè ai 26 palmi dei quali stoltamente si fa tanto clamore.”.

Ciò illustra e certifica che al termine della scalinata della prima metà del secolo XIX esisteva un piazzale con annesso busto dedicato a Tommaso Campailla; da allora ho sempre cercato di individuare dove potesse essere stato ricollocato almeno il busto, così come è avvenuto nel passato per altre opere artistiche raffiguranti personaggi illustri della Città; ad esempio il ritratto dell’Abate Giuseppe De Leva, come quello del Governatore Enrico Grimaldi, oggi si trovano al Museo Civico, mentre prima era allocati in altri siti più o meno ufficiali della Città.

Soltanto adesso, in occasione dell’organizzazione di un evento culturale e storico, promosso dalla Società Modicana per la Storia Patria, evento il titolo “La Scuola Medica ModicanaQuattro secoli di disciplina medica e farmaceutica a Modica” e che si articolerà prossimamente su tre giornate di studi ed interventi scientifici, ho avuto modo di scoprire che il busto, peraltro recentemente restaurato dalla bravissima nostra concittadina Gaetana Ascenzo, presente all’interno dell’atrio di quello che una volta era l’Ospedale di Santa Maria della Pietà, inteso anche come quello dei “disonesti” ed oggi Ospedale T. Campailla, ma anche “Sifilicomio T. Campailla”, a causa delle attività scientifiche svolte dal nostro eclettico scienziato e per la presenza di più botti (costruite anche da altri medici famosi Modicani, appartenenti alla famiglia Gallo e non solo) per la cura della sifilide, era sicuramente quello già presente al termine della scalinata di San Giorgio.

Infatti, ispezionando il retro del busto, poggiante su un piedistallo cilindrico, anch’esso di marmo, si è rinvenuta la scritta: DELISI SCOL.1870 PER INIZIATIVA DEL GIORNALE IL CAMPAILLA”.

Questo permette di intuire che in precedenza, nel piazzale indicato e dedicato al Campailla e presente almeno dal 1839, esisteva un busto o statua dello scienziato e che nel 1870, quindi antecedente al 1875, anno probabilmente dell’inizio dei lavori per l’ampliamento della gradinata fino a quello che ora è il corso Garibaldi, per iniziativa di un giornale cittadino, peraltro intitolato all’illustre cittadino, era stato realizzato un busto marmoreo a ricordo dello scienziato, posizionato dunque al termine della predetta gradinata della Chiesa Madre di San Giorgio, ove lo stesso era già sepolto dal 1740.

Dal cartiglio posto sul retro del busto si evidenzia che il compito fu affidato ad uno dei migliori artisti della Sicilia del periodo, ossia Benedetto De Lisi o Delisi, un neoclassicista, nato a Palermo il 31 gennaio 1831 e ivi deceduto l’8 settembre del 1875, paradossalmente quando sembra il suo busto sia stato traslato dalla scalinata di San Giorgio quindi all’Ospedale Campailla.

Opere del maestro sono ad esempio il monumento a Giuseppe Garibaldi attualmente ancora in piazza della Marina a Palermo, il monumento a Ruggero Settimo presente a piazza Politeama e ancora i busti di Gioachino Rossini e Gaetano Donizetti presso la Villa Giulia sempre di Palermo. Fu artefice di una scuola che passo dal padre ai figli Stefano e Domenico ed al nipote Benedetto.

Seppur non si tratta di una scoperta epocale, tutto ciò sicuramente ci permette di avere un quadro più completo di quello che era il panorama architettonico e culturale cittadino anche del recente passato.

Carmelo Cataldi

Alessandro Cappellani Judica, Chiesa Madre di San Giorgio, Gaetana Ascenzo, Il Campailla, La Scuola Medica Modicana, Leonardo De Lisi, Ospedale Campailla

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