Modica: ‘bullismo scolastico e tecnologico’ al centro dell’incontro organizzato dalla Scuola Carlo Amore
Si è parlato di bullismo nelle sue varie sfaccettature, da quello scolastico a quello digitale, nell’incontro che si è tenuto ieri organizzato dall’Istituto Comprensivo Carlo Amore nel plesso di Santa Teresa, che si inserisce nel programma per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo che la scuola sta portando avanti a sostegno degli studenti e delle famiglie.
L’incontro, è stato un momento di confronto tra i genitori e il dott. Giuseppe Raffa, pedagogista, coordinatore dell’ambulatorio antibullismo dell’Asp di Ragusa, sul tema della responsabilità che hanno gli adulti nei confronti dei giovani sia essi i loro figli o i loro studenti.
Nel corso dell’incontro, sono emersi spunti di riflessione importante per comprendere un fenomeno che oggi tocca da vicino tutti e che è difficile da controllare, perché non esiste più un confine tra l’online e l’offline. Tutto quello che succede in rete si riversa poi nella realtà spesso con conseguenze devastanti. Per questo motivo il ruolo della famiglia è fondamentale nell’educazione dei figli.
È importante quindi ascoltare i propri figli ed osservarli per comprendere se c’è qualcosa che non va nel loro atteggiamento, sia per capire se sono loro i bulli ma soprattutto per comprendere se sono vittime. Ma è fondamentale anche educarli all’uso corretto di questi nuovi mezzi di comunicazione perché se è vero che i nostri figli sono i ‘nativi digitali’ e anche vero che si tratta anche di ‘ingenui digitali’ che non comprendono i numerosi rischi in cui incorrono. In questo il dott. Raffa è stato chiaro la collaborazione tra la famiglia e la scuola è fondamentale…
Un incontro importante, a cui ha preso parte anche il Dirigente Rosario Biazzo, e che dimostra la sensibilità della scuola nei confronti una tematica così importante perché come evidenziato dalla referente del progetto la professoressa Elvira Torchi, che ha introdotto l’incontro, “la prevenzione è fondamentale per rendere i ragazzi consapevoli delle loro azioni. Spesso, infatti, non si rendono conto che i loro atteggiamenti possono diventare qualcosa di più di uno scherzo per chi li riceve. Ed è per questo che cerchiamo di incontrarli per farli riflettere e far si che questi atteggiamenti vengano fermati sul nascere”
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