Modica: le riflessioni della consigliera Castello (Pd) dopo la nostra intervista alla Commissaria Ficano

In merito all’intervista realizzata dal nostro giornale il 23 luglio scorso alla Commissaria Straordinaria del Comune di Modica Domenica Ficano, la consigliera comunale del Pd Ivana Castello ha deciso di scrivere alla stessa una lunga nota con delle riflessioni che sono state maturate dalla Castello a seguito di tale lettura di cui di seguito alleghiamo il link per chi non l’avesse letta

La prima delle riflessioni che coincide col tema trattato sul «Domani ibleo», scrive la Castello, concerne il debito comunale complessivo che, secondo la giornalista, si assesterebbe intorno a 120 milioni di euro, importo che «non è mai stato smentito ma nemmeno confermato». Rispetto a questo infatti lo ricordiamo la Commissaria ha risposto “di non conoscere la consistenza del debito”. Su questo punto la Castello interviene in maniera molto decisa nei confronti della Commissaria che, a suo dire “Avrebbe potuto fissare un nuovo appuntamento, giusto per documentarsi e documentare una risposta. La domanda, ad ogni buon conto, gliela pongo io, oggi, a mezzo della presente. Può darsi che nel frattempo si sia informata. Amabile dottoressa Ficano, a quanto ammonta il debito comunale visibile e verificabile alla data odierna? Non mi dica che ancora dev’essere calcolato o che non lo sa, perché non le crederei.

Ma la Castello non si ferma qui e chiede spiegazioni anche sulla gestione delle transazioni “Lei, dichiara rivolgendosi alla Commissaria, sa meglio di me che ogni transazione si chiude con un accordo al ribasso sul debito ma poi, alla scadenza, l’importo concordato va pagato. Diversamente abbiamo perso e fatto perdere tempo. Il problema, dunque, non è tanto quello di curare allo spasimo la transazione quanto quello di trovare i soldi quando matura il momento di pagare. Transazione e pagamento, ovviamente, debbono procedere in tandem.” Altro tema su cui la Castello interviene è il piano di riequilibrio, rispetto a questa la Commissaria ha dichiarato di voler “far comprendere (ai cittadini) che i tributi vanno pagati perché l’attività comunale si fonda sui tributi”. Secondo la Castello questa “E un’affermazione senza dubbio corretta, ma non è semplice come appare. La disaffezione al pagamento dei tributi non s’impone perché il cittadino tutt’a un tratto è impazzito e rifiuta di pagare, ma perché constata, ripetutamente negli anni e dopo aver ripetutamente pagato, che i suoi soldi vengono spesi non per lo sviluppo della città ma per preparare la campagna elettorale del notabile di turno. Questo discorso, tuttavia, non la riguarda, ma il fenomeno non è nuovo e proprio a lei che si occupa di politica, pur non esercitandola direttamente, non dovrebbe sfuggire.” 

In riferimento poi alla quarta domanda dice la Castello “mi chiama in causa a titolo, direi, se mi permette, personale. Non le piace il termine opposizione, perché probabilmente, come di consueto, pensa, e direi giustamente, che l’opposizione sia un atteggiamento pre-concetto e lei, sempre giustamente, si dichiara contro i pre-concetti. Spesso si parla di opposizione per l’opposizione ed ha ragione nel pensare quel che pensa ma, allo stesso tempo, debbo segnalarle che c’è pure un’opposizione a determinate scelte che matura prima e si dispiega durante e dopo la campagna elettorale. Esiste, anche, l’opposizione nell’interpretazione delle leggi. Ne abbiamo avuto esperienza in quest’ultimo quinquennio in materia di formazione delle commissioni comunali. Un’interpretazione irragionevole della legge mi ha impedito di accettare la nomina a componente di una commissione consiliare. E l’opposizione era reciproca: di chi governava il Comune e mia che non ho inteso piegarmi ad una, secondo me scorretta, interpretazione della legge. L’ho avuta vinta -non questa battaglia ma altre analoghe- quando ho deciso di adire l’autorità giudiziaria. L’opposizione può avere come contrapposto l’arbitrio. Va bene, quindi, anche il termine «opposizione» in politica.”

E ancora, “non è il regolamento comunale che legittima l’accesso agli atti del consigliere, bensì la sua elezione popolare. In merito all’accesso agli atti debbo informarla che in seno al comune di Modica, durante il precedente quinquennio (2013-2018), è stato celebrato un processo giudiziario per bloccare il tentativo della maggioranza di ampliare i tempi morti della burocrazia nel Regolamento comunale. La maggioranza s’era convinta, in base ad un troppo disinvolto ragionamento, che sarebbe stato sufficiente intervenire sul regolamento per impedire o, comunque, attenuare i controlli dell’opposizione. Intanto se non c’è niente da nascondere i controlli vanno agevolati, non impediti. Lei fa parte, come me, del popolo e sa, come ha detto alla dottoressa Torchi, che la minoranza ha il compito di vigilare sugli atti di amministrazione della maggioranza. Parole testuali che ho cercato di onorare sin dal mio primo mandato.

La consigliera Castello poi interviene su una questione che ha creato parecchio scalpore ovvero la continua presenza degli ex amministratori a palazzo di cittàDebbo confessarle che al suo posto non sarei così spontanea, come lei, nel ringraziare l’amministrazione dimessa per averle fornito relazioni e documenti su tutto ciò che è stato fatto. Mi sto limitando a riferire, in forma quasi testuale, le sue parole. Lei, dottoressa Ficano, non può compulsare l’amministrazione dimessa. Perché è andata alle dimissioni (e lei, oggi, ne copre il ruolo) in quanto incompatibile con la campagna elettorale ove il sindaco è candidato. Lei deve rivolgersi non agli ex amministratori ma ai capi-settore”

Tornando sull’accesso agli atti la consigliera Castello dichiara “non esistono ragioni individuali (tranne che si tratti di vita o di morte) che possano determinare una qualche precedenza sull’istanza di un consigliere comunale. Il consigliere rappresenta il popolo, cioè una pluralità di persone; il cittadino, diversamente, è solo se stesso. Più di tre mesi fa, ho presentato due istanze perché mi fosse fornito l’elenco dei residui atti e passivi relativi agli esercizi precedenti al 2022. Ancora attendo l’accesso. Lei, dal canto suo, per conoscere il debito comunale complessivo mi ha risposto che è opportuno «rinviare ogni chiarimento a dopo la fissazione dell’adunanza della Corte dei conti», ossia a dopo il 30 settembre p.v. Può pensare, dunque, che mi possa dichiarare soddisfatta? Non vedo in tutto ciò un grande rispetto delle ragioni del controllo. Quando una parte non risponde né sì e né no, come vuole che si denomini tale atteggiamento se non, concretamente, opposizione di fatto? Anche da parte della maggioranza! Per altro non capisco la sua difficoltà. Penso alla dichiarazione che ha rilasciato alla dottoressa Torchi e mi domando: ma non è la stessa persona che ha affermato che la maggioranza ha il compito di gestire e la minoranza quello di controllarne gli atti? Perché, dunque, dovrei controllarli alla fine di settembre se mi necessita farlo subito? Alla fine di settembre non mi interessa più. Sono disegni miei e lei, non dico che deve, ma dovrebbe almeno rispettarli. Sbaglio? Le ricordo, per chiudere, che le ho presentato, il 25 luglio c.a., una interrogazione sulla situazione della spazzatura a Modica ed ancora aspetto che mi risponda.

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