L’ “Ecuba” di Euripide chiude la rassegna estiva della Compagnia Godot al Castello di Donnafugata
La scalinata del giardino del Castello di Donnafugata diventa palcoscenico per quattordici sere e quattordici spettacoli teatrali, tutti sold out, tutti legati dal filo comune del potere che opprime, uccide, soggioga.
Questo è stato il tema centrale della rassegna teatrale estiva organizzata dalla Compagnia Godot, con la direzione artistica di Vittorio Bonaccorso e Federica Bisegna, patrocinata dal Comune di Ragusa ed inserita nell’Estate Iblea 2022 e sponsorizzata da Mediolanum e Argo Software.
Da “La fattoria degli animali” di Orwell, a “I giganti della montagna” di Pirandello, da “L’Avaro” di Molière ad “Ecuba”, tutte opere di grande impatto che sviluppano le conseguenze di un potere soggiogante, nelle diverse dinamiche con cui può declinarsi.
In un momento così negativo per l’Europa e per il mondo intero – commenta il regista Vittorio Bonaccorso – dove soffiano quei venti di guerra che pensavamo non dovessero più alitare, guardiamo a questi testi come ad un “oracolo”. Infatti i grandi autori sono sempre contemporanei per la loro capacità di vedere lontano nel tempo, ecco perché non hanno bisogno di essere reinterpretati o, peggio, reinventati ma soltanto riproposti e riscoperti.”
È proprio “Ecuba” a porre un punto alla stagione estiva, mettendo in scena il capolavoro di Euripide nel modo più fedele alla struttura drammaturgica originale.
Una prova di talento per tutti gli attori coinvolti, in primis Bisegna, nel ruolo della protagonista e dello stesso Bonaccorso, nel personaggio di Polimestore, accanto a loro i ragazzi della compagnia G.o.D.o.T., che si conferma essere un polo culturale di eccellenza del nostro territorio.
“Vogliamo ringraziare il caloroso pubblico che ci segue, ci stima e non fa mancare messaggi di apprezzamento nei confronti del nostro lavoro – commenta Federica Bisegna – Siamo onorati di poter trasmettere bellezza e cultura attraverso l’arte del teatro e l’affetto del pubblico ci spinge ad osare con testi come “La fattoria degli animali” ed “Ecuba”, ostici ma formidabili”.