Il Covid impazza, i medici scarseggiano, i bandi vanno deserti: la sanità iblea rischia il collasso

Con il Covid che dilaga all’impazzata, le misure di prevenzione andate a farsi benedire, le vacanze estive già iniziate, la presenza di turisti, l’aumento fisiologico degli incidenti stradali, la gestione della sanità in provincia di Ragusa rischia di diventare una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

Le carenze di figure mediche in organico, nonostante da mesi all’asp di Ragusa si parli di bandi di concorso, sono diventate ormai croniche.

Adesso la notizia che anche il bando dell’Asp per l’assunzione a tempo determinato di medici da destinare alle Guardie Mediche estive è andato deserto appare come la ciliegina sulla torta, anzi sul pasticcio.

Dall’azienda sanitaria arrivano rassicurazioni, ma intanto è stato reso noto che le Guardie Mediche avranno sono l’infermiere e l’ambulanza.

E la situazione che più preoccupa è quella dei pronto soccorso. In provincia di Ragusa, un pò come in tutta la Sicilia, si lavora in condizioni estreme. Nell’isola mancano quasi la metà dei medici, ne sarebbero necessari infatti circa 790 e ce ne sono poco più che 400, assunti a tempo indeterminato o con contratto a termine.

In pratica, non si trovano medici specializzati per lavorare in Pronto Soccorso. I corsi per la specializzazione sono pochissimi e molti ragazzi, vedendo il livello di stress fisico e psicologico a cui è sottoposto un medico di Pronto Soccorso, preferiscono altre specializzazioni. 

E mentre i giovani medici disertano i concorsi, l’Asp di Ragusa ha annunciato che a gestire le emergenze ci saranno gli infermieri che dovranno valutare se gestire da soli i casi o se rivolgersi necessariamente un medico. Dovrebbero essere sei gli infermieri da destinare per ogni pronto soccorso dei tre ospedali di Ragusa, Modica e Vittoria.

Negli ultimi mesi ai vertici dell’asp iblea qualcosa è cambiata ma i risultati sono sempre gli stessi e sotto gli occhi di tutti. Le carenze permangono e sappiamo già chi sarà a pagarne il prezzo. Speriamo nei miracoli…

Commenti (1)

  • Complimenti per l’analisi sulla sanità iblea sulle carenze storiche dovute a tagli di risorse da parte di tutti i governi con coloro facessi ma obiettivi comuni, smantellare il SSN pubblico a favore del privato. Sono stati chiudi ospedali, tagliati migliaia di posti letto, numero chiuso nelle Università per la specialistica, in particolare Anestesisti, medici di pronto soccorso, pediatri, Neurologi e tantoe altre professioni. In aggiunta a ciò i medici lavorano in condizioni di disaggio permanente, aumentano i casi di malasanità responsabilità alle stelle, pagati con quattro soldi, quindi in molti preferiscono trovare occupazione all’estero. Ultima chicca non si trovano medici per le guardie medicee. Il Covid doveva essere una opportunità per migliorare la sanità pubblica, i distretti sanitari con la collaborazione dei medici di famiglia per alleggerire gli ospedali e in particolare i pronto soccorso per evitare lunghissime ore di attesa tagli indiscriminati del personale. Il Covid deve essere una opportunità per evitare di paralizzare le altre attività ospedaliere, che hanno determinato lunghe attese negli interventi chirurgici, ritardi negli screening oncologici e non solo, il ministero emanò delle linee guida alle Regioni, percorsi dedicati al virus ora si chiama Covid domani chissà, ambulatori dedicati, zone grigie, aumenti dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, aumento di posti letto di Rianimazione i lavori dovevano essere completate nel 2021 rinnovi delle apparecchiature diagnostiche absolete come le tac in funzione attualmente in attesa della gara d’appalto indetta a livello regionale che non arriva mai. Molte cose non vanno e a pagare il prezzo più alto sono i cittadini che non trovano risposte ai propri bisogni di salute. La cosa strana di tutto quello che abbiamo davanti, nessun politico e nessun sindacalista ha da dire qualcosa. Forse, con l’avvio della campagna elettorale per le regionali qualcuno si svita il cuore e lo mette a disposizione dei cittadini per carpirne il voto. Avevamo un SSN tra i migliori al mondo ora agonizzante.

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