Bambina di cinque anni sequestrata nel Catanese, ritrovato il cadavere

Elena è stata trovata senza vita. Il suo cadavere è stato trovato a pochi passi dalla casa dove viveva con la madre, in via Euclide a Mascalucia. È stata la mamma della piccola a fare trovare il corpo. Alla fine di un lungo interrogatorio ha ceduto e raccontato tutto ai militari. La donna è uscita poco fa dalla sua casa di Mascalucia, con la sua auto, accompagnata dai carabinieri.

Stanotte la madre aveva subito un lungo interrogatorio e le erano state contestate varie incongruenze.

Il padre della bambina in passato è stato denunciato per spaccio di sostanze stupefacenti e indagato anche per una rapina, reato, quest’ultimo, da cui è stato poi assolto per “non avere commesso il fatto”. La coppia è giovane, poco più che ventenne, ha avuto dei dissidi personali. Da tempo vivono in case separate. Insomma alla fine un altro caso Loris.

La storia, la segnalazione, il sequestro e le indagini

La notizia del sequestro, che è girata sui social, è stata confermata dalla Procura di Catania che ha aperto un’inchiesta delegando le indagini ai militari dell’Arma. Il procuratore Carmelo Zuccaro ha parlato di “momento delicato dell’inchiesta che non consente di fornire ulteriori informazioni”. Che non arriveranno, per il momento, né dal suo ufficio né dai carabinieri del comando provinciale e della Tenenza di Mascalucia che indagano.

La notizia, accompagnata dalle generalità e da una foto della piccola sequestrata, è girata sui social ed è diventata virale. Sul post si leggeva che è “stata rapita zona Piano Tremestieri verso le 15” e che “i probabili autori” sarebbero “tre persone incappucciate a bordo di auto” di cui “non si conosce modello colore e targa”. Due scatti di Elena sono stati diffusi in serata dalla Procura perché ritenute utili alle indagini. Una è proprio di oggi: si vede la piccola in un’immagine riflessa, indossare una maglietta a maniche corte bianca e un paio di pantaloncini gialli, mentre sembra giocare serenamente. L’altra è dell’8 maggio, sembra scattata all’asilo, ed Elena indossa il sopra di una tuta e, sorridente, mostra un biglietto con in basso la parte finale della scritta ‘auguri mamma’.

Un’immagine della bimba di cinque anni sequestrata nel Catanese, 13 giugno 2022. Gli inquirenti hanno acconsentito alla diffusione della foto per aiutare le ricerche. ANSA / Per gentile concessione della famiglia +++ ANSA

Gli investigatori escludono che il sequestro sia “opera della criminalità organizzata“, che storicamente non vuole rapimenti e gesti eclatanti nel territorio in cui opera. Né che sia “collegato a una richiesta di riscatto”: la famiglia non ha problemi economici, ma neppure disponibilità tali da giustificare un sequestro estorsivo. La donna vive a Mascalucia, dove ha presentato la denuncia recandosi alla Tenenza dei carabinieri. Ai militari dell’Arma avrebbe detto che a rapire sua figlia sarebbero state tre persone che l’avrebbero bloccata mentre, nella frazione Piano di Tremestieri Etneo, erano in auto dopo che aveva preso la bambina all’asilo.

Indagini e ricerche sono state subito avviate nella zona ed estese ad un’area più ampia. I carabinieri hanno anche acquisito e visionato dei video di sistemi di sorveglianza a Piano Tremestieri e anche nella scuola materna frequentata dalla bambina per trovare elementi utili alle indagini. Accertamenti e rilievi sono stati eseguiti da militari dell’Arma del Ris di Catania anche su alcune automobili ritenute in qualche modo coinvolte nelle indagini.

I genitori, che sembra non siano al momento conviventi, e i familiari della piccola sono stati sentiti dai carabinieri per ricostruire frequentazioni e dinamiche che potrebbero essere utili alle indagini che, si sottolinea in ambienti investigativi, “non escludono alcuna pista né ipotesi”. Il sindaco di Mascalucia, Enzo Magra, ha parlato di 2ore di grande ansia per la nostra comunità e sono personalmente sconvolto da questa notizia”. “Mi sono messo a disposizione dei carabinieri per aiutare le ricerche anche tramite la protezione civile, i volontari, ma – ha aggiunto – mi è stato riferito che non si tratta di smarrimento o di fuga, ma di altro, probabilmente di dinamiche familiari”. 
   

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