Il giornale in classe. Arte: vittima indiscussa delle guerre

Se distruggi la cultura di un’intera generazione di un popolo è come se non fosse mai esistito.Da qui perciò nasce la necessità di preservare le opere d’arte e tutti quegli elementi che nella loro totalità definiscono l’identità di un popolo.

La guerra infatti non mira soltanto allo sterminio di una popolazione ma anche all’annientamento totale del loro patrimonio culturale, in modo tale che nel futuro di tale civiltà non rimanga nemmeno il ricordo. Tale mentalità è stata ,e continua ad essere, alla base di numerosi conflitti come ad esempio nella Seconda Guerra Mondiale.

Come fece Hitler ad esempio, il quale non puntava semplicemente alla conquista di un ingente numero di territori al fine di realizzare una “Grande Germania”, ovvero un unico grande Stato nel quale fossero contenute tutte le popolazioni di origine tedesca, ma anche l’annichilimento di tutti coloro che non appartenevano alla “razza ariana”.

Questo prevedeva il bombardamento assiduo di diverse città, e ciò aveva come diretta conseguenza il danneggiamento o la distruzione di opere d’arte e architettoniche.                   

Inoltre, fenomeno fortemente diffuso in quel periodo storico era il furto di sculture, dipinti e tutto ciò che avesse un valore artistico. Durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti, l’intera Europa fu luogo di saccheggi e barbarie da parte delle milizie naziste. L’obiettivo del Führer e dei suoi sottoposti era quello di prelevare dai territori occupati tutte le opere d’arte più celebri e significative, al fine di arricchire il “Führermuseum” di Linz in Austria. Inoltre, attraverso questi furti si cercava di eliminare per sempre le tracce della cultura ebraica.

Queste operazioni da parte dei Nazisti furono però fortemente contrastate dai “Monuments Men”, uomini appassionati ed esperti di arti che misero in gioco la loro vita pur di preservare la storia culturale e artistica dell’Europa.

Tale fenomeno, nonostante lo scorrere degli anni, risulta di grande attualità. Per tale ragione la guerra ,che vede coinvolte Ucraina e Russia, rappresenta un grande pericolo per la storia della popolazione sotto assedio, dato che le opere d’arte rappresentanti la loro cultura rischiano di essere distrutte dalle potenti milizie militari russe e dai loro bombardamenti. Infatti, dall’inizio del conflitto , sono state molte le denunce di furti per mano dei militari russi.                                   

Questi ultimi vengono infatti accusati di aver rubato oltre duemila reperti dai musei, sopratutto da Mariupol e Donetsk,  per portarli nelle regioni sotto il dominio russo del Donbass.

Nel bottino, così come dichiarato dai funzionari ucraini, sembrano essere comprese opere di grande valore come:“Il Tramonto Rosso” di Kuindzi, altre del russo Ajvazovskij, un rotolo scritto a mano della Torah e un Vangelo del 1811. tutti elementi che nel loro insieme costituisco una parte fondamentale della cultura del paese.

Pertanto risulta fondamentale identificare l’arte come elemento che permette di definire le caratteristiche della storia e della cultura di ogni civiltà, poiché come afferma lo stesso Nietzsche essa non è altro che: “ la grande creatrice della possibilità di vivere, la grande seduttrice della vita, il grande stimolante per vivere”. Per questo tutto ciò che costituisce un patrimonio artistico va preservato dato che le uniche vittime dei confitte non sono solo le persone ma anche i ricordi che vengono cancellati per sempre.

Autori: Sofia Criscione, Giovanni Pioggia, Alessia Fargione, Francesco Agnello, Giulia Trovato, Lorenzo Occhipinti

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