Hub del Mediterraneo ed infrastrutture strategiche: un incontro sul futuro degli aeroporti di Catania e Comiso

 “Catania+Comiso – Il sistema aeroportuale Hub del Mediterraneo – Traguardo dopo traguardo” è stato questo il tema del convegno che si è tenuto, nell’Aula magna del Monastero dei Benedettini di Catania, organizzato da SAC, Società di gestione dell’Aeroporto di Catania.

I lavori, moderati dal giornalista de La Sicilia Mario Barresi, hanno visto succedersi gli interventi dei maggiori esponenti del mondo aeroportuale nazionale, chiamati a fare il punto su un comparto fondamentale per l’economia e lo sviluppo del Paese e in particolare del Mezzogiorno d’Italia.

Con uno sguardo particolare sul presente e, soprattutto, sul futuro degli aeroporti di Catania e di Comiso, infrastrutture strategiche per il territorio siciliano, che si fondono in una unica Società costituendo l’Hub del Mediterraneo.

Dal convegno e’ emersa l’importanza di un’unica società di gestione per il sistema aeroportuale del SudEst che rappresenta il coronamento di un percorso partito prima della pandemia e che approda a destinazione.

La fusione per incorporazione di due società, è stato detto, non è un fatto puramente amministrativo e burocratico: sono due progetti che confluiscono in uno unico, molto ambizioso e sicuramente più ampio e di prospettiva. E permetterà di affrontare meglio le sfide che attendono il settore, legate alla ripresa del traffico ma anche allo sviluppo, che deve essere sostenibile e coerente con i cardini della transizione ecologica, energetica, digitale ma, senza mai dimenticare che le società di gestione degli aeroporti sono imprese, anche economica.”

Gli interventi “tecnici” sono stati aperti dal direttore generale di ENAC, Alessio Quaranta, che ha parlato della “Ripresa del trasporto aereo nel post-pandemia”. “L’esperienza del sistema aeroportuale integrato che si sta portando avanti a Catania e Comiso ha spiegato Quaranta, è la strada che si deve tracciare per tutti i territori. Se noi, con gli aeroporti  italiani del mediterraneo, vogliamo competere in termini internazionali, con i grandi hub di Istanbul e Madrid, per esempio, dobbiamo necessariamente ampliare i nostri orizzonti e unire le forze per offrire più servizi e più spazi. Noi lavoriamo per questo, perché i sistemi aeroportuali diventino, ovunque, realtà nei prossimi 20 anni. Catania e Comiso stanno tracciando la strada maestra, devono essere esempio virtuoso sia per la Sicilia occidentale che per la Sardegna e a seguire anche per altre realtà territoriali” 

Al direttore delle infrastrutture di SAC, Giancarlo Guarrera, invece, è stato affidato il compito di illustrare il piano di sviluppo aeroportuale.

Abbiamo fatto un breve viaggio nella storia remota e recente che ha contraddistinto lo sviluppo infrastrutturale del sistema aeroportuale civile al servizio della Sicilia orientale, ha spiegato Guarrera,sul presente e sulla progettualità sin qui compiuta per avanzare verso un futuro prossimo all’insegna dell’arte sostenibilità, con un piano si sviluppo al 2030 recentemente riaggiornato, assumendo come criteri guida: costruire sul costruito; l’ottimizzazione dell’assetto funzionale ed il contenimento delle esigenze di nuove aree airside e la deimpermeabilizzazione dei suoli. Tutto questo, nella piena consapevolezza della debolezza di cui oggi soffre il nostro sistema aeroportuale, richiede uno sforzo da parte di tutti i portatori d’interesse, dalle istituzioni, a noi addetti ai lavori e, non ultimo, a quei passeggeri chiamati a tollerare le interferenze che le cantierizzazioni verranno a determinare

Di “regole del gioco” ha parlato Fausto Palombelli, presidente di Assoclearance.

È fondamentale, ha dichiarato, dopo i due anni terribili appena conclusi, tornare a parlare di sviluppo. Il comparto aereo ha sofferto moltissimo per la pandemia, e proprio in questo momento così complicato, il ruolo di Assoclearance, che stabilisce le cosiddette “regole del gioco” nel campo degli slot e quindi delle bande orarie di decolli e atterraggi, assume particolare importanza. Siamo al fianco degli aeroporti nell’ottimizzazione dei flussi, li assistiamo nelle attività quotidiane di aviation, e siamo sempre attivi per il miglioramento delle performance degli scali”.

Sul valore centrale degli aeroporti per il turismo e per i territori si è soffermato Carlo Borgomeo, presidente di Assaeroporti: “Catania ha un grande aeroporto come dimostrano i volumi di traffico in costante crescita. Ha spiegato Borgomeno. Questo successo deve spingere alla riscoperta del valore degli scali aeroportuali per i territori e, soprattutto, per il turismo di cui il nostro Paese vive insieme agli scambi internazionali. Molte delle opportunità di crescita economica e sociale dell’Italia sono da attribuire al comparto aereo. Inoltre, quando si parla di politiche di sviluppo per il Sud e in particolare di politiche infrastrutturali, oltre alla ovvia considerazione per il servizio ferroviario, bisogna guardare con maggiore attenzione al trasporto aereo, anche tenendo conto della necessità di rafforzare le connessioni interne all’area” 

L’amministratore delegato della Soaco, Rosario Dibennardo, ha aperto la fase delle conclusioni.

Parlare della fusione tra gli aeroporti di Catania e di Comiso, ha dichiarato Dibennardo, per noi vuol dire parlare dell’ambizioso progetto di fondazione del grande Hub del Mediterraneo, come già da tempo abbiamo cominciato a definirlo. L’apertura nel 2013 dello scalo di Comiso, ha accompagnato il boom dell’arrivo di centinaia di migliaia di viaggiatori nell’area degli iblei e ha avuto un grande effetto sull’indotto. Questo ha determinato una progressiva specializzazione del nostro aeroporto in chiave turistica. Queste specificità devono ora essere integrate in una logica di sistema con l’aeroporto di Catania e siamo convinti che sarà un sistema vincente, capace di determinare uno sviluppo non solo in termini di numero di passeggeri ma soprattutto a livello di sistema economico”. 

L’amministratore delegato della SAC, Nico Torrisi si è invece soffermato sugli sforzi profusi per affrontare e superare la pandemia, che ha interrotto bruscamente un periodo di crescita ma anche degli enormi passi avanti fatti e delle prospettive future.

Nel 2020, durante i primi, difficilissimi mesi di pandemia, quando viaggiare era praticamente impossibile, gli aerei erano fermi a terra e nessuno sapeva se, come e quando il settore sarebbe potuto ripartire, le organizzazioni nazionali dedicate all’aviazione commerciale e non, in tutto il mondo, hanno iniziato a condividere sui social-media post e storie con l’hashtag “We are aviation”: Noi siamo l’aviazione. Cosa vuol dire, oggi, per noi, in questo 2022 così ancora drammatico, “Noi siamo l’aviazione”? Significa unire. Paesi, popoli, città, anche solo aeroporti. Ovviamente quanto successo con la pandemia da Covid-19 era qualcosa di inimmaginabile. Ma siamo andati avanti e lo abbiamo fatto con determinazione. Ringrazio tutti i lavoratori di SAC, SAC service e Soaco per aver resistito e per i grandi sacrifici. Dobbiamo andare avanti con la stessa determinazione. Perché in Sicilia, poter prendere un aereo spesso vuol dire riuscire a curarsi, riuscire a raggiungere l’ospedale giusto, riuscire a mantenere la famiglia. E allora ecco che torna, “We are aviation”.

Un settore, quello aeroportuale, in cui la sicurezza è parola d’ordine. Come ha evidenziato Francesca Isgrò, presidente Enav.

Le donne e gli uomini dell’Enav, del cui lavoro vado sinceramente orgogliosa, svolgono il proprio compito senza proclami, chiusi nelle loro torri, o nei centri di controllo radar. Tutti partecipano al raggiungimento della nostra missione strategica, garantire la sicurezza del cielo del nostro Paese. Su Catania abbiamo investito tanto e continueremo ad investire avendo come obiettivo la sicurezza e la sostenibilità.” 

I lavori si sono conclusi con l’intervento di Pier Lugi Di Palma, presidente ENAC.  

Oggi parliamo di “Hub del Mediterraneo”, guardando al sistema Catania-Comiso, ben sapendo che la struttura aeroportuale deve innanzitutto saper attrarre traffico, in un percorso virtuoso di qualità e di servizi. Nel piano di sviluppo che oggi l’aeroporto di Catania sta presentando a tutti, c’è la visione qualitativa di un vero Hub che sa e vuole farsi centro di sviluppo, di crescita economica e occupazionale” 

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