Carabinieri rastrellano Vittoria, Chiaramonte e Comiso: tre denunce

E’ di tre denunce il bilancio di una vasta operazione di controllo condotta dai Carabinieri nel territorio di Vittoria, Chiaramonte e Comiso, finalizzata a contrastatre il fenomeno dei furti nelle aree rurali in particolare, nelle contrade Fontanazza, Fegotto, Mazzaronello e Roccazzo.

Il servizio straordinario di controllo del territorio “ad alto impatto” costituisce l’immediata e pronta risposta dell’Arma dei Carabinieri per porre un freno ai diversi colpi operati in danno di aziende agricole, nel corso dei quali sono stati rubati fitofarmaci, mezzi e strumenti di lavoro.

In un momento di crisi economica, in molti casi questo rischia di essere il colpo di grazia per chi è già in difficoltà e, spesso, questi furti si trasformano in vere e proprie rapine. Oltre 30 uomini e 10 autovetture hanno rastrellato le aree rurali della giurisdizione.

I Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà per porto ingiustificato di armi un operaio comisano di anni 24, già noto alle forze dell’ordine, C.B. cl.1998, per averlo trovato a conclusione di una perquisizione con un coltello serramanico della lunghezza di 22 centimetri, oggetti atti ad offendere senza giustificato motivo.

A Chiaramonte Gulfi un bracciante agricolo di anni 35, anch’esso già noto alle forze dell’ordine, C.A. cl.1987, è stato trovato in possesso di oggetti atti ad offendere senza giustificato motivo. Nelle campagne dei comuni di Comiso e Vittoria, dopo aver rastrellato una decina di casolari e/o abitazioni rurali, i Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà per ricettazione un cittadino rumeno D.M.F cl.1997, noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, perché, al termine di una perquisizione domiciliare gli sono stati trovati: un decespugliatore marca oleo mac utilizzato per giardinaggio; una motopompa marca blue flex, modello 210; un compressore d’aria elettrico per uso professionale, marca air tech modello euro 2500; numerosi utensili professionali per lavori edili e di falegnameria.

Tutto il materiale sequestrato, di cui il possessore non ha saputo giustificarne la provenienza, potrebbe essere di provenienza illecita.

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