Regione: concorsi bloccati per 1700 posti a bando. Chi rimborserà i 200mila partecipanti?

Qualche migliaio di delusi anche in provincia di Ragusa

2 milioni di euro già sborsati dai 200 mila partecipanti al Maxi-concorso indetto dalla Regione Sicilia, fra cui molti anche della provincia di Ragusa, con scadenza il 25 febbraio scorso per 1700 posti messi a bando.

Un concorso, atteso da moltissimi anni e che però, a quanto pare, è stato bloccato da un ricorso al Tar Sicilia da parte della segreteria regionale del sindacato Cobas/Codir che tutela i lavoratori regionali.

 Sembra che tutto sia dipeso da una norma abrogata citata nei bandi pubblicati in Gazzetta ufficiale che nei fatti ha eliminato la riserva del 30% dei posti al personale interno. Le motivazioni dei sindacati,  in particolare, poggiano sul fatto che per numerosi dipendenti regionali la Regione non abbia mai pensato a una progressione di carriera. Per questo i corsi sarebbero illegittimi secondo il Cobas/Codir, “La Regione non ha preventivamente verificato la possibilità di coprire i vuoti di organico anche tramite figure professionali già presenti nei propri ruoli”.

Su questo punto, ci sarebbe molto da dire, ma non vogliamo entrare nel merito, certo è che a subire un danno, non sono solo i dipendenti ma anche i numerosi iscritti al concorso che, hanno già investito tempo e soprattutto denaro.

Ricordiamo che per partecipare bisognava versare 10€ per ogni profilo a cui si intendeva concorrere e per cui si avevano i titoli per farlo( questo ha significato che molti hanno sborsato 60€ e oltre ) inoltre a questo bisogna aggiungere la spesa dei libri per prepararsi all’esame ( anche qui si aggira dai 30€ in su).

Su Facebook, com’è ormai consuetudine in queste occasioni, si è creato un gruppo per mettere in contatto tutti gli iscritti, per scambiarsi informazioni, dettagli utili alla preparazione.

Nel gruppo, come dicevamo anche tanti partecipanti al concorso provenienti dalla provincia di Ragusa e la voce è unanime: “Ci sentiamo presi in giro e pretendiamo di essere rimborsati qualora si decidesse di annullare il concorso. Anche se nessuno potrà ridarci indietro il tempo impiegato a studiare. Per noi era un’opportunità riuscire finalmente a partecipare ad un concorso nella nostra regione ma a quanto pare non si smentiscono mai!” Fra i commenti anche chi sostiene che questo, sia solo un modo di operare per incassare soldi: “Da qualche tempo non solo la Regione ma anche i Comuni utilizzano questo sistema, per fare cassa ed è vergognoso. Speriamo che questa volta almeno ci possano rimborsare!”  

Intanto dalla Regione fanno sapere che sono intenzionati a non fermare il concorso.

Marco Zambuto

I concorsi banditi dalla Regione Siciliana vanno avanti, dichiara l’assessore alla Funzione pubblica della Regione Siciliana, Marco Zambuto, commentando così l’annuncio dell’avvio del ricorso. Per quanto riguarda la riclassificazione del personale già in servizio abbiamo già stanziato delle risorse e le stiamo integrando con ulteriori fondi. Il percorso con l’Aran per giungere quanto prima alla firma del nuovo contratto dei dipendenti regionali del comparto non dirigenziale è già stato avviato dal governo Musumeci”.

Quindi il Concorso si farà? Dopo questa dichiarazione il Sindacato è pronto a ritirare il ricorso presentato?

In realtà pare che ci sia già l’iscrizione a ruolo al TAR per l’annullamento e che si attende la fissazione della prima udienza. Staremo a vedere se alla fine quella “famosa boccata d’ossigeno” con cui Musumeci aveva annunciato l’arrivo dei Concorsi si trasformerà invece in una boccata amara.

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