E’ scoppiato il caso sull’elezione del Presidente della Commissione Trasparenza

Ieri il consiglio comunale di Vittoria ha battuto Sanremo concludendo la seduta intorno alle due di notte.

Una seduta che, in realtà, si poteva chiudere ben prima se, non si fosse consumata l’ennesima presa di posizione della maggioranza che, non contenta di aver eletto finalmente il suo Presidente del Consiglio nella figura di Concetta Fiore con 14 voti a favore e 10 schede bianche, ha voluto mettere bocca anche sull’elezione del Presidente della Commissione Trasparenza, che ricordiamo essere una delle commissioni più importanti perché ha come compito quello di vigilare e verificare la legalità degli atti dell’amministrazione.

Insomma, cosa non da poco, ma la legge, proprio per garantire la massima trasparenza, ha deciso che a ricoprire questo ruolo debba essere un consigliere espressione della minoranza.

Peccato che, abbiamo compreso, come seguire le regole non sia proprio abitudine di questa amministrazione e lo diciamo con cognizione di causa ricordando quanto da poco accaduto con il provvedimento con cui il sindaco Aiello voleva assumere del personale per supportarlo nell’azione amministrativa e che è stato considerato illegittimo dalla commissione di stabilità finanziaria degli enti locali.

Ma, tornando ad ieri sera, dicevamo che tutto doveva avvenire in un tempo relativamente breve, infatti c’era già il nome di chi doveva essere eletto, la consigliera Bianca Mascolino, aveva infatti dato la sua disponibilità, con l’appoggio di tutta l’opposizione, in maniera coesa, nel momento in cui la consigliera Argentino, che era stato il primo nome indicato dall’opposizione, aveva comunicato di non essere disponibile a ricoprire l’incarico.

Da quel momento si è scatenato il putiferio. Dopo tre elezioni andate a vuoto, alla quarta elezione, è stato votato dalla maggioranza, il consigliere Pelligra.

Un nome scelto a caso, non si capisce con quale finalità, visto che non era stato individuato dall’opposizione tant’è che il consigliere si è dimesso.

E così a notte fonda una consigliera della maggioranza, la Biondo, ingenuamente, ha inviato i suoi colleghi a porre fine a quella situazione e a votare, ripetiamo come vuole la legge, il consigliere di maggioranza indicato.

Così purtroppo non è stato e si è concluso tutto con un nulla di fatto. Una storia che già conosciamo anche troppo bene. 

“Ringrazio per la fiducia accordatami l’opposizione tutta, ha dichiarato la consigliera Mascolino, che immediatamente si è schierata a difesa mia e della nostra autonomia. Allo stesso tempo non posso che rilevare come la maggioranza pur di non trovare la sottoscritta in quel ruolo preferisca sbraitare un inesistente diritto a scegliere il suo controllore e commetta, così, l’ennesima gaffe, mostrando palesemente di non avere una propria idea di azione ma di agire a comando.

“Non contenti di ciò, prosegue la Mascolino, ieri pur di non esaurire l’ODG hanno chiesto l’ennesimo rinvio, non riuscendo a trovare una quadra sul da farsi. Succede, quando non si ha alcuna linea politica da seguire. Insomma: la situazione sarebbe comica, se non fosse gravissima. E ancora una volta, si impedisce ai Consiglieri di svolgere la loro attività ispettiva in maniera piena. Cui prodest? Lascio ai lettori la risposta.”

Insomma a Vittoria l’elezione di ogni Presidente è più complicata di quella del Presidente della Repubblica e questo perché il sindaco Aiello, come ha dimostrato nel suo discorso pronunciato dopo che finalmente a più di tre mesi dalla sua elezione ha prestato giuramento, ha dimostrato di non volere essere il sindaco di tutti ma solo di coloro che l’hanno votato che saranno pure in tanti come non fa altro che ricordare la maggioranza ma ciò dimostra che la sua azione politica è mirata ad un interesse personale e non al bene della città.