Scuola, gli esami sono l’ultimo problema degli studenti! Da Modica, il messaggio di una prof al Ministro Bianchi

Pensavamo di parlare della decisione del Ministro Bianchi di introdurre gli scritti per terza media e maturità che ieri ha suscitato non poche polemiche tra insegnati, alunni e genitori.

Ma quando abbiamo contatto la professoressa Carmen Puglisi che insegna lettere in una terza media della Scuola Carlo Amore di Modica, abbiamo compreso che “gli esami sono l’ultimo dei problemi degli studenti e della scuola”.

Questa dichiarazione, rilasciata proprio dalla professoressa, ci ha portato ad approfondire la situazione per comprendere cosa c’è dietro il malessere scatenato dalla notizia che arriva dal Ministero dell’Istruzione.

Gli studenti sono seriamente provati– spiega la professoressa Puglisi- da questi anni di pandemia. E non parlo solo del rendimento che è certamente calato anche negli studenti più bravi ma parlo soprattutto della loro sfera psicologica. I comportamenti che hanno nei confronti di noi insegnati sono lo specchio del loro malessere. Sono scontrosi, maleducati, sfrontati o al contrario silenziosi, chiusi nel loro mondo ma non basta liquidare questi atteggiamenti con il solito commento riferito alla ‘cattiva educazione’. C’è ben altro, perché ci rendiamo conto che sono invece gli alunni che erano stati i più dotati, i più sensibili ad aver avuto le conseguenze peggiori. I genitori lamentano lo stesso atteggiamento a casa e alcuni sono dovuti ricorrere all’aiuto di uno psicologo. Capite perciò che in questo contesto gli esami sono davvero vissuti forse anche in maniera più superficiale, inconsapevole. I ragazzi non sapranno cosa fare e si comporteranno come degli automi senza rendersi conto e non perché non li avremo preparati ma perché si sono disabituati ad un certo tipo di studio, si sono lasciati andare ed è questo ciò che il Ministro dovrebbe tenere in considerazione, perché abbiamo come l’impressione che si descriva una scuola delle meraviglie che nei fatti non esiste”.

Delle dichiarazioni forti che certamente non possono passare inosservate e che lasciano l’amaro in bocca.

Si ha infatti la percezione, come sempre, che chi ha il potere di decidere lo fa senza tenere conto dell’esperienza di chi, ogni giorno, lavora a contatto con gli studenti e sa di cosa hanno realmente bisogno.

Non è il momento di metterli sotto pressione con un esame obsoleto che è vero, tutti abbiamo affrontato in passato ma appunto era il passato e le cose sono letteralmente cambiate.

E finiamola con i facili commenti di chi pensa che è solo una scusa per non studiare, non è questo il punto.

Prima di ogni cosa gli studenti hanno bisogno di riprendere in mano la loro vita di adolescenti. Non dimentichiamoci infatti che la terza media è frequentata da tutti quei tredicenni che stanno affrontando una lotta interiore tra il loro voler diventare adulti al più presto e la consapevolezza di essere ancora bambini.

In tutto questo si è abbattuta la scure della pandemia che li ha resi ancora più fragili. E allora il Ministro Bianchi si faccia un esame di coscienza ( orale e scritto incluso) e comprenda quali sono le reali esigenze della scuola per tornare, come ha dichiarato, “alla normalità”.  

Carmen Puglisi, Scuola Carlo Amore

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