Modica: prorogata fino al 19 marzo la mostra di Rossana Taormina “Futuro Remoto”

Prorogata fino al 19 marzo, a Modica, la mostra di Rossana Taormina “Futuro remoto” allestita da fine dicembre negli spazi di Lo Magno arte contemporanea e inizialmente programmata fino alla fine di gennaio.

Con la posticipazione Bologna Arte Fiera 2022, dove l’artista avrebbe debuttato con “Tempo incolume”, il nuovo ciclo di opere anticipato da Giuseppe Lo Magno – si è deciso di prolungare l’esposizione. Visite da martedì a sabato 10-13, 17-20, domenica chiuso. 

LA MOSTRA

Mappe, foto, tessuti: tracce di vita remota saldate e interconnesse fra loro dalla trama di sottili fili di seta. La delicatissima poetica di Rossana Taormina si nutre del culto della memoria, che l’artista evoca e restituisce al presente ricamando inedite costellazioni con ago e filo: linee rette, sinapsi concettuali e riverberi di connessioni tra muti frammenti di oggetti ritrovati per caso, tra mercatini e vecchi bauli di famiglia.

Originaria della valle del Belice, territorio sfigurato dal sisma del 1968 che ha disperso e disorientato la comunità e la sua memoria dei luoghi, la Taormina attinge spesso all’urgenza del ricordo, oggi accostato all’esperienza emotiva e collettiva della pandemia, del distanziamento e dell’isolamento.

Lo spiega il critico d’arte Rischa Paterlini, autrice del saggio in cataloto, che scrive: “Se da un lato il terremoto del 1968 tolse i ricordi materiali, oggi, la pandemia, ci ha tolto le relazioni sociali e la ricchezza dello stare insieme. Nasce così la bellissima serie dei “Grandi Notturni”, acrilici su tela in cui dal buio prende forma la natura. Le foglie, rappresentate in procinto di trasformarsi in corpi a metà strada tra l’umano e l’animale, si mimetizzano quasi a volersi dissolvere e così Rossana, lasciandoci percepire il buio del presente, ci permette di afferrarne la luce”.

Ma è la stessa artista a svelare le radici più profonde e spirituali di questo lavoro di ricerca ispirato e generato dall’osservazione della Natura: “Durante la pandemia ho avvertito la necessità di tornare alla me più antica e profonda. Da un paio d’anni – racconta Rossana – ricorro alla metafora del giardino per esprimere la mia idea di eternità, ovvero noi che continuiamo nei ricordi di chi abbiamo amato”.

Gli oggetti utilizzati sono spesso trovati nei mercatini delle pulci, come tessuti di altra generazione carichi di trame dal ricordo sconosciuto che Rossana rielabora portando alla luce la sua percezione; vecchie foto con volti anonimi che, pur essendo ignoti, sono carichi di emotività, su queste l’Artista ricama costellazioni di nylon, seta o cotone, creando nuovi spazi e riportando alla vita volti, luoghi e tempi di cui oggi non rimane alcuna traccia.

arte, Rossana Taormina

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