Disabilità: una sola giornata non basta! Il nostro inviato Davide Donzella ci spiega perchè (Video)

Domani è la giornata internazionale della disabilità ma per chi?

Non certo per i disabili e per le loro famiglie che, anzi, vedono questa giornata solo come l’occasione per qualcuno di pulirsi l’anima. È quello che sostiene un caro amico del Domani Ibleo Davide Donzella, un giovane disabile di Scicli che, dal giorno del suo maledetto incidente, vive su una sedia a rotelle e vive la sua disabilità 365 giorni l’anno ( ed ironicamente aggiunge e “366 ogni 4 anni”)

Davide, è un po’ il nostro inviato speciale, perché spesso ci aiuta a denunciare tutte le cose che rendono ancora più difficile la sua condizione, come ad esempio i parcheggi abusivi e tante altre ingiustizie, con cui ogni giorno deve combattere insieme alla sua famiglia, al papà Franco e alla mamma Carmela, che gli garantiscono, con i loro sforzi, una vita degna di essere così definita.

Il nostro inviato dalla disabilità Davide con la Mamma

Per questo motivo Davide e, tante altre persone che vivono sulla propria pelle la disabilità, sono contrari a celebrare questa giornata, perché i diritti dei disabili devono essere sostenuti e rispettati ogni giorno, cosa che, purtroppo, non avviene.

Per loro ogni giorno è una lotta per ottenere ogni singola “concessione” che possa facilitare la loro vita e quella delle loro famiglie.

Si perché a loro le cose vengono concesse non spettano di diritto e questo non fa altro che umiliarli ancora di più.

Come si può, in questo contesto, parlare di inclusione sociale? Come possono avere gli stessi diritti degli altri cittadini quando per loro è tutto inaccessibile?

Come si può ancora sopportare di vivere in città in cui non sono state abbattute le barriere architettoniche?

Città inaccessibili per i disabili che vogliono andare a fare anche una semplice passeggiata?

Per questo motivo, Davide è contrario a questa giornata, e non vuole che venga strumentalizzata per ottenere consensi, ne tanto meno, per nascondere ciò che invece non è stato fatto.

E allora credo che se Davide la pensa in questo modo, debba essere rispettato e soprattutto ascoltato, da chi, invece, sembra essere sordo alle sue richieste e sollecitazioni.

Ma alla fine Davide agisce non solo per il suo bene ma, per il bene di coloro che, come lui, hanno una disabilità e non possono sopportare di essere usati da chi, invece, dovrebbe aiutarli e sostenerli, quanto meno facendo rispettare le regole che già esistono. Insomma un vero e proprio inviato speciale.

E allora domani utilizziamo questa giornata per riflettere seriamente su come ciascuno di noi può incidere positivamente nel migliorare e nel facilitare l’esistenza di chi è meno fortunato ma, da dopodomani, facciamo sì che le riflessioni diventino azioni concrete.

Mi ha colpito una frase che ho letto in questi giorni rilasciata da uno studente disabile ad un giornalista: “Io vivo non lascio che la vita vivi per me quindi sono disabile nella vita ma abile nel viverla” 

E questa è una grande lezione per tutti anzi forse più per chi disabile non lo è nella vita ma lo è nel vivere la vita! 

Le foto del video sono di Davide Donzella

Montaggio di Paolo Santoro

Giornata disabilità

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