Diocesi di Noto: 180 anni di storia percorsi e tanto altro ancora da fare 

Oggi, 15 maggio, la diocesi di Noto festeggia il 180mo anniversario di fondazione.

Con la bolla “Gravissimum sane munus” il 15 maggio 1844 Papa Gregorio XVI elevava la città di Noto a sede vescovile, staccandola così dall’Arcidiocesi di Siracusa.

Inizialmente alla nuova diocesi, oltre a Noto furono assegnati, sottraendoli a Siracusa, i comuni di Avola, Buccheri, Buscemi, Cassaro, Ferla, Giarratana, Modica, Pachino, Palazzolo Acreide, Pozzallo, Portopalo, Rosolini, Scicli e Spaccaforno (oggi Ispica).

La Diocesi venne eretta principalmente per rendere sempre più snello il servizio pastorale dei vescovi, data anche l’ampiezza del territorio su cui ricadeva la metropolia di Siracusa.

Alcune testimonianze storiche attestano che la sede vescovile era auspicata già intorno al XII secolo, ma l’occasione  sfumò. La richiesta venne fatta anche nei secoli successivi ma è solo nella metà del 1800 che vede il bene placito della Santa Sede.

La prima fase dalla nascita della diocesi alla sede vacante

Sei mesi dopo l’erezione canonica, Il 24 novembre 1844 prende possesso della Cattedrale il primo vescovo di Noto, mons. Giuseppe Menditto. In quell’occasione  mons. Vincenzo Marolda, vescovo di Trapani e delegato dalla Santa Sede lesse la Bolla di erezione e i Decreti papali.

Nella prima fase fase che va fino al 1864 i vescovi di Noto sono Giuseppe Menditto (1844-1849), Giovanni Battista Naselli (1851-1853) e Mario Mirone(1853-1864).

Sono anni roventi, si sta formando l’Italia e non corre buon sangue tra il Governo Italiano e la Santa Sede. In questi anni, dove si celebra anche il Concilio Vaticano I, i problemi di dialogo tra le due parti impediscono di nominare i vescovi nelle sedi vacanti della Sicilia. Noto per 8 anni avrà sede vacante fino alla 1872.

Con la legge delle Guarentigie del 1871, la situazione di stallo si sblocca e Noto avrà un nuovo vescovo Benedetto La Vecchia (1872-75) ha inizio così la seconda fase.

Dal 1872 al 1955 la seconda fase

A Mons. La Vecchia, in un clima fortemente anticlericale a Noto succede Giovanni Blandini (1875-1913), che per ben 38 anni guiderà la sede netina. Blandini fu antesignano di democrazia e di rinnovamento cattolico in Italia, fu definito “perla dell’episcopato siciliano” da Leone XIII, che lo decora del pallio arcivescovile ad personam il 25 giugno 1900.

Blandini apre la strada al rinnovamento, azione che viene portata avanti dal suo successore Giuseppe Vizzini che guiderà la diocesi dal 1913 al 1935. Sono anni difficili la  prima guerra mondiale imperversa, e alla fine del suo mandato una nuova è alle porte.

Mons. Vizzini porta avanti una riforma sul piano spirituale e indice il primo sinodo diocesano nel 1923. 

Nel 1936 guiderà la Diocesi mons. Angelo Calabretta, a lui il compito di risollevare il territorio. Durante il suo episcopato nel 1955 venne istituita la diocesi di Ragusa, questo comportò una ridefinizione dei comuni, infatti Giarratana passo a Ragusa e Palazzolo Acreide, Buccheri, Buscemi, Cassaro e Ferla tornarono alla gestione siracusana.

Dal dopo guerra alla fine degli anni novanta

Certamente con la creazione della diocesi di Ragusa ha inizio una terza fase storica.

Con l’episcopato di Mons. Calabretta ha inizio una nuova fase della vita diocesana. Sono gli anni della crescita economia, del miglioramento della qualità della vita. A lui succede Salvatore Nicolosi che guiderà per 28 anni la diocesi fino al 1998.

Sono anni di attivismo giovanile e laicale, di crescita ecclesiale. La persona è al centro di ogni sua azione pastorale. Significativo  nel 1988 il gemellaggio con la giovane diocesi di Butembo-Beni (Repubblica democratica del Congo) e celebra il Secondo Sinodo diocesano (1995-1996).

Durante l’episcopato di mons. Nicolosi crolla la cattedrale di Noto, il 13 marzo 1996, un terribile incidente dal quale la chiesa netina ha saputo rialzarsi. Questo evento funesto segna l’ingresso nella quarta fase della storia della diocesi di Noto, quella attuale.

Quarta fase dal 1998 ad oggi

Nel 1998 con una messa nel campo sportivo prende possesso della Diocesi mons. Giuseppe Maladrino che guiderà la diocesi  fino al 2007 con la riapertura della cattedrale il 18 giugno.

Durante l’episcopato di Malandrino, appassionato di Divina Commedia, si tennero la Missione popolare permanente, frutto del grande Giubileo del 2000, e la visita pastorale (2003-2006).

Dal 2007 ad oggi è storia recente, scritta da poco e sotto gli occhi di tutti. Dopo Malandrino l’arrivo di mons. Mariano Crociata che il 6 ottobre 2007 venne ordinato vescovo proprio a Noto nella Cattedrale. Meno di un anno la sua permanenza in diocesi, ma seppe lasciare traccia in quanti avvicinava.

Dal marzo 2009 la diocesi venne affidata a mons. Antonio Staglianò che la ha guidata fino al 18 marzo 2023 giorno dell’Ordinazione e presa di possesso di Mons. Salvatore Rumeo.

Dal 1844 ad oggi sono 12 i vescovi che si sono succeduti alla guida della Chiesa di Noto, tante strade si sono incrociate e tante ancora si devono percorrere.

L’anno giubilare indetto dal vescovo Rumeo è il punto di inizio di una nuova storia da percorrere insieme, facendo memoria di quanto si è fatto negli anni.

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