Pozzallo, alloggi Iacp: tutto fermo tranne l’ordinanza di sgombero che va avanti

Il supertecnico chiede una parcella di 65mila euro e cinque settimane. Il Comune non ha un segretario Comunale.

È una situazione kafkiana quella che sta vivendo il Comune di Pozzallo rispetto alla questione delle case popolari.

Sembra infatti che tutti abbiamo fatto un passo indietro lasciando il sindaco Ammatuna a dover sbrogliare la matassa. Una matassa che però è sempre più ingarbugliata anche a causa del blocco amministrativo con cui ormai da tempo deve fare i conti il comune marinaro.

Ma vediamo di riassumere la situazione. Le ultime notizie risalgono ai primi di maggio quando dopo una serie di incontri in Prefettura lo Iacp ha nominato un super consulente specialistico universitario il prof Ing. Fabio Neri per nuovi accertamenti tecnici. Intervento sollecitato dal Dirigente Generale della DPRC ing. Salvatore Cocina che aveva dichiarato senza mezzi termini che non si poteva emanare un’ordinanza di sgombero basandosi su vecchi accertamenti ma bisogna fare un nuovo sopralluogo e valutare se effettivamente ci fossero le condizioni per buttare fuori casa 48 famiglie.

Sopralluogo che però ancora non è stato effettuato pare che infatti il super consulente oltre a chiedere come parcella 65 mila euro abbia chiesto anche cinque settimane di tempo per emettere il proprio parere. Ma il comune di Pozzallo cinque settimane di tempo non ce le ha visto che intanto nessuno ha bloccato l’ordinanza di sgombero che nei fatti sta andando avanti anche se molto a rilento.

Eppure tutti, indistintamente, sono del parere che non c’è un reale pericolo di crollo ma nessuno se la sente di metterlo per iscritto tanto meno il sindaco Ammatuna, che senza una dichiarazione ufficiale, come può assumersi questo rischio?

In realtà una strada più breve ci sarebbe, il Comune potrebbe nominare un proprio tecnico per effettuare il sopralluogo e sospendere l’ordinanza di sgombero con una delibera della giunta comunale, ma non può farlo e sapete perché? Perché non ha a disposizione nel suo organico un segretario comunale e a quanto pare non può nemmeno prenderne uno in prestito perché sono tutti impegnati.

Ecco perché vi parlavamo di situazione paradossale perché alla difficoltà di non aver nessun supporto dalle istituzioni, che sono state subito pronte ad emanare l’ordinanza di sgombero basandosi su accertamenti fatti parecchi anni fa ma che non sono adesso altrettanto solerti a voler mettere per iscritto che il rischio crollo non c’è , si aggiunge questa ulteriore difficoltà.

Insomma, siamo punto e a capo ma è giusto che i pozzallesi, e non solo, sappiano come stanno le cose, sappiano come spesso è facile prendersela con i sindaci quando in realtà, in alcuni casi, questi hanno le mani legate e non possono fare niente per agire.

Speriamo che il servizio di sostegno psicologico gratuito messo a disposizione dell’Asp per i residenti delle palazzine dello Iacp sia valido anche per il sindaco Ammatuna il quale crediamo ne abbia davvero bisogno. Intanto pare che il primo cittadino abbia scritto al Ministero per far presente la grave situazione.

Quanto ancora durerà questo stato di incertezza non è dato sapere. Una cosa però è certa da questa storia le istituzioni, a tutti i livelli, ne escono perdenti e una volta risolto il problema si dovrà ben capire di chi sono le responsabilità nel aver gestito così male una situazione delicata in cui c’è di mezzo la vita delle persone.

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