Gli studenti del “Mazzini” di Vittoria in visita al Comune per parlare di legalità

Nell’ambito del progetto “La Vittoria della legalità” di Confcooperative, proseguono le iniziative che vedono come protagonisti gli studenti della 3A scienze applicate del liceo scientifico Mazzini di Vittoria.

Gli studenti guidati dal professor Fausto Senia, tutor nell’ambito del Pcto, ex alternanza scuola lavoro, sono stati ricevuti, alla presenza del presidente territoriale Confcooperative Ragusa, Luca Campisi, e del responsabile d’area, Emanuele Lo Presti, dal Comune di Vittoria.

A fare gli onori di casa, nella sala “Quarto stato” di palazzo Iacono, il sindaco Francesco Aiello e il vice Giuseppe Fiorellini, con l’assessore alla Pubblica istruzione Francesca Corbino.

Il progetto, seguito da Alessia Fazzi, volontaria di servizio civile attivato da Confcooperative, ha contemplato una serie di incontri in classe sul tema della legalità, con particolare riferimento alla gestione dei beni confiscati alle mafie, oltre che su quello della cittadinanza attiva che è stato possibile estrinsecare ancora meglio con le visite alle cooperative sociali Nostra Signora di Gulfi a Chiaramonte e Proxima a Ragusa.

Gli studenti, inoltre, si sono resi promotori di una indagine conoscitiva, attraverso la somministrazione di un questionario, rivolta a una fascia d’età compresa tra i 14 e i 26 anni per rilevarne i fabbisogni e le criticità.

“Sono emerse in particolare due esigenze – sottolinea il presidente Campisi – quella dell’incremento delle strutture sportive da un lato e quella della creazione di un centro di aggregazione culturale giovanile e socializzazione. Un importante momento di confronto che ha segnato una insostituibile crescita sociale”. “Abbiamo fatto sì che al Comune – continua Lo Presti – potesse essere consegnato questo pacchetto di proposte, queste idee progettuali che si spera possano essere prese in considerazione per una prossima attuazione”.

Il vicesindaco Fiorellini chiosa: “Ancora una volta abbiamo avuto occasione di misurarci con la “questione giovanile” che è la grande sfida della complessità, che assumiamo come grande questione politica e istituzionale. Oggi dalle ragazze e dai ragazzi siamo chiamati a dare la risposta giusta, ossia riconoscere cittadinanza al loro protagonismo e non quella facile preconfezionata e calata dall’alto”.

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