Si è aperta questa mattina la Visita “ad Limina Apostolorum” dei vescovi siciliani a Papa Francesco.

I vescovi delle diocesi di Ragusa e Noto, insieme ai colleghi siciliani sono stati ricevuti in udienza privata questa mattina da Papa Francesco presso il Palazzo Apostolico.

In breve l’incontro con il Papa

L’incontro con il pontefice è durato circa due ore. I vescovi sono stati accolti con molta familiarità da Francesco nello studio in cui troneggia il Risorto del Perugino.

Dai vari racconti dei vescovi è emerso che hanno incontrato un padre che ha ascoltato la vita delle Chiese di Sicilia.

I presuli, infatti, hanno presentato rapidamente le fatiche e le gioie  delle Diocesi, non molto dissimili tra loro.

In particolare sono emerse molte somiglianze per quanto riguarda la fede del popolo, il desiderio di impegno, i primi frutti del cammino sinodale, la bellezza e le fatiche delle vocazioni laicali, religiose e presbiterali, i problemi derivanti dalla malavita organizzata e dalla corruzione, la cura dei giovani e dei poveri, l’accoglienza dei migranti.

Inoltre Papa Francesco ha ricordato ai vescovi siciliani che i migranti sono un’opportunità e non un pericolo, e diventano tali solo se non vengono accolti, promossi, integrati. 

Il ricordo di questo giorno del Vescovo di Noto

In un breve messaggio mons. Salvatore Rumeo ha raccontato l’esperienza di questo incontro: “nella Casa di Pietro che ha confermato le Chiese di Sicilia nella fede, Papa Francesco ci ha ricordato che il ministero dell’episcopato si contempla nella dimensione della “vicinanza” a Dio, all’uomo, ai sacerdoti e all’intero popolo di Dio, della prossimità e dell’inclusività.”

Infine, nel suo messaggio mons. Salvatore Rumeo scrive: “Il Vescovo, ha ribadito il Papa, è colui che cammina, scende, ascolta, chiama, ama e dona a tutti il Vangelo nella semplicità.
Della nostra amata Chiesa netina, ho ricordato al Pontefice, del 180mo di fondazione, della nostra fede, del Sinodo e della laboriosità del nostro popolo dedito al sacrificio e ad un forte senso di solidarietà incarnato nello stile dell’accoglienza. Ha raccomandato a tutti di rafforzare il cammino della pastorale giovanile e familiare e di crescere nella ricerca della trasparenza e legalità”.

La visita continuerà fino al 3 maggio presso i vari dicasteri della curia romana.