Crisi idrica ed economica soffocano le aziende agricole: la proposta di Confagricoltura

Completare le dighe mai messe in funzione, incamerare le acque che vanno sprecate, autorizzare le aziende agricole alle perforazioni. Sono alcune delle proposte fatte da Confagricoltura durante il Consiglio Direttivo Regionale svoltosi nei giorni scorsi a Palermo.

Al tavolo hanno preso parte il Vice Presidente nazionale Sandro Gambuzzza, il Direttore Generale Annamaria Barrile e i presidenti e i direttori dell’unioni provinciali siciliane di Confagricoltura. Diversi i temi all’ordine del giorno, in particolare la crisi che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura siciliana soprattutto a causa della siccità.

Le proposte per vincere la crisi idrica

Confagricoltura Sicilia nel corso della riunione ha fatto emergere, come dicevamo, alcune proposte come ad esempio: il completamento delle dighe mai messe in funzione, il collaudo di tutte le dighe la cui mancanza causa spesso lo sversamento di acqua oltre un certo livello, l’incameramento delle acque evitando sprechi non sostenibili e l’autorizzazione in deroga alle aziende agricole per la ricerca di risorse idriche tramite perforazioni da utilizzare tramite pozzi per uso irriguo, superando le lungaggini burocratiche.

A queste si aggiungono anche l’intervento immediato della Protezione Civile per portare foraggio e acqua alle aziende zootecniche, la riduzione straordinaria del numero di vacche, allineandosi alla capacità di foraggiamento disponibile e preservando la salute e il benessere degli animali, abbattendo quei capi che, a causa dello stress idrico, sono affetti da malattie.

Inoltre i vertici di Confagricoltura ritengono che sia necessario lavorare a un nuovo bando sui laghi per permetterebbe alle aziende di invasare acqua, fare interventi di riqualificazione delle condutture delle dighe per uso irriguo che attualmente sprecano una quantità inaccettabile di acqua (il 50-60% circa), agire per il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, in linea con le strategie europee e nazionali, aumentando la disponibilità di acqua per l’irrigazione e riducendo la pressione sulle risorse idriche tradizionali e infine riattivare i dissalatori esistenti e creazione di nuovi per produrre acqua sia ad uso agricolo che civile.

Confagricoltura ha anche avanzato due proposte economiche in particolare pensare a ristori economici ad hoc per sostenere il reddito delle aziende agricole e zootecniche maggiormente colpite dagli effetti devastanti della siccità (in particolare seminativi, allevamenti, coltivazioni vitivinicole e ortofrutticole) e sospendere i provvedimenti AGEA e INPS che bloccano l’erogazione dei contributi PAC alle aziende che non sono in regola con i versamenti previdenziali, garantendo in questa fase le spettanze agli imprenditori agricoli e posticipando i versamenti previdenziali.

“Quello che chiediamo con forza – aggiunge il Direttore facente funzioni di Confagricoltura Sicilia, Alessandro Vita – sono una serie di interventi precisi e circostanziati per strutturare un’azione straordinaria, soprattutto da parte dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, per sostenere gli agricoltori e gli allevatori siciliani nel fronteggiare l’emergenza siccità che si aggiunge alla crisi economica, ponendo in essere anche attività che dovrebbero essere ordinarie e che, di fatto, non lo sono state, aumentando la gravità della situazione”.

Impegno massimo per Confagricoltura

Il Vice Presidente Sandeo Gambuzza e il Direttore Annamaria Barrile hanno assunto l’impegno a seguire con attenzione l’iter per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica richiesto al Governo nazionale dalla Giunta Regionale Siciliana. 

“Con il supporto della presenza attiva al nostro direttivo del Vice Presidente nazionale e del Direttore Generale – dichiara il Presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona – abbiamo prodotto delle proposte concrete che vogliono essere di sostegno reale all’attività delle Istituzioni, affinché si pongano in essere interventi risolutivi non più rinviabili”. 

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