Scioglimento Spm a Modica, gruppo M5S: “Preoccupati per futuro lavoratori”

“Lo scioglimento della SPM non è una buona notizia per la città di Modica, ogni società che fallisce lascia dietro di sé una scia di debiti non pagati, verso aziende, professionisti e lavoratori.

Non vi è certezza che i debiti e gli stipendi precedenti vengano saldati e che la nuova società a sua volta non segua lo stesso percorso di indebitamento insostenibile”. Lo dice il gruppo territoriale del M5s di Modica.

Poi, aggiunge il Movimento, come, per la SPM, si parli di 48 lavoratori che non percepiscono uno stipendio dallo scorso dicembre (l’ultimo stipendio pagato infatti è stato quello relativo al mese di agosto), sorte condivisa con i lavoratori delle altre cooperative che prestano servizio per il comune, anch’essi in attesa del pagamento di parecchie mensilità, “mentre per i lavoratori SPM l’arretrato accumulato, incluso il mese di marzo 2024, è di 10 mensilità. Tre mesi, da dicembre 2022 a febbraio 2023, appaiono inesigibili in quanto il Comune, che paga questa società con soldi del proprio scarno bilancio, effettuò a suo tempo il bonifico relativo alla Municipalizzata, ma l’intero importo fu utilizzato dall’amministratore della SPM per saldare altri creditori e altri debiti – evidenzia il gruppo territoriale –

Le mensilità da settembre 2023 a marzo 2024 non sono state erogate e non si sa se mai lo saranno. La sindaca Monisteri, avendo fatto parte della precedente giunta Abbate come assessore, è anche lei responsabile nell’aver determinato questa situazione. Una proposta della locale CGIL, sottoscritta dinnanzi al Prefetto, che prevedeva dei rimborsi rateizzati ai lavoratori (non è dato sapere per quali importi ed entro quanto tempo) e presentata all’amministrazione, accettata dai lavoratori pur nella sua ambiguità, non è stata ancora accolta dall’Amministrazione stessa, la quale non si è ancora pronunciata su come intende intervenire nel merito”.

Il Gruppo Territoriale di Modica del M5S dichiara la propria vicinanza a tutti i lavoratori che vivono sulla propria pelle questo stato di ansia, di precarietà e di insicurezza finanziaria; auspica che i lavoratori possano usufruire del Fondo di Garanzia dell’INPS per il pagamento del TFR e dei crediti di lavoro, previsto in questi casi. “È necessario – concludono – porre le basi affinché i servizi forniti dalla SPM possano essere assicurati da un nuovo soggetto mantenendo gli attuali livelli occupazionali e garantendo ai lavoratori le spettanze in maniera regolare”.

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