La festa di san Giorgio a Ibla non è a rischio, lo assicura Stefano Avola

Continua a far discutere la querelle sul ruolo di patrono di San Giorgio Martire a Ragusa. Una questione che va avanti oramai da qualche mese e che ancora attende il verdetto della Santa Sede in merito al santo patrono o ai santi patroni di Ragusa.

Nella giornata di ieri si è parlato tanto della festa e delle incertezze che aleggiano su di essa, è stata infatti avanza l’ipotesi di annullare i festeggiamenti esterni che ogni anno hanno richiamato migliaia di fedeli e turisti.

Senza dubbio si è acceso un clamore mediatico non indifferente, che di ora in ora rischia di ingigantirsi. Per avere qualche conferma ed essere certi sulla questione, abbiamo sentito Stefano Avola, attuale presidente dell’Associaizone storico culturale San Giorgio, il quale in una lunga telefonata ha chiarito la reale situazione, sottolineando quanto l’associazione, grazie al sostegno di tanti, sta portando avanti nonostante la stanchezza e lo scoraggiamento.

L’Associazione, come l’itera comunità ragusana, è in attesa che dal Vaticano arrivi una conferma e quindi una decisione in merito alla questione che oramai va avanti da mesi.

La festa è in programma, ma il tono non sarà lo stesso

Nonostante, questa attesa estenuante, Stefano Avola conferma al Domani Ibleo che la festa è in programma “volente o nolente la festa si farà, – spiega Stefano Avola – anche perché in questa questione il Santo non c’entra nulla. Solo che da un parte del comitato proviene molta amarezza, molta stanchezza, soprattutto per chi ci sostiene. Quindi nonostante la festa sia programmata, non si può ipotizzare di farla con lo stesso tono degli altri anni. Addirittura c’è una parte del comitato che è proprio contro, per protestare affinché cambi qualcosa”.

Il presidente dell’Associazione è speranzoso, infatti si attende da qui alla festa liturgica il prossimo 23 aprile, una comunicazione ufficiale del Vescovo, mons. Giuseppe La Placa, e del Dicastero vaticano proposto, affinché si pronunciano in merito alla questione dei santi patroni.

“Noi non attendiamo nessun miracolo, è tutto in itinere – assicura Stefano Avola – lavoriamo da un anno a questa situazione, e non volgiamo alcun ribaltamento perché abbiamo cercato di ratificare quello che è San Giorgio e la sua festa, senza nulla togliere alla devozione di san Giovanni. Non è nostra intenzione andare contro. Questa è una causa per la quale bisogna lavorare in comune, quindi non si possono toccare le devozioni qualsiasi esse siano: né di san Giovanni né di San Giorgio perché sono due identità importanti per l’itera comunità ragusana”.

Momenti di amarezza e sconforto per la festa di San Giorgio

Certamente un po’ di amarezza e sconforto è palese, l’Associazione è a lavoro da ottobre per trovare una soluzione, non tanto per il mero titolo di patrono che è un elemento identitario della festa di San Giorgio, quanto per salvare la tradizione della festa. Nella realtà, infatti, non esiste un decreto pontificio che destituisce il Santo Cavaliere dalla sua carica di patrono della Città Iblea.

“Siamo attraversando un periodo storico da un lato molto stressante, ma dall’altro lato è pieno di speranza perché venga posta fine alla querelle con giustizia. Credo che il Dicastero e la Curia diocesana si debbano esporre al più presto possibile perché non si può paventare ai fedeli, ai devoti, ai turisti la possibilità che non si possa fare la festa. Certo che se l’esito di tutta questa querelle sarà negativo e ingiusto, lì non sappiamo nemmeno noi che cosa fare e come agire” aggiunge ancora Stefano Avola.

In definitiva ad oggi la festa in onore del Santo Cavaliere non è né cancellata né annullata. Il comitato ha la festa in programma, nonostante si tratti di un periodo difficile. Certo la festa di San Giorgio a Ibla si caratterizza per essere una festa di allegria e di felicità, oltre che di devozione, con un clima così teso non sarà facile organizzare il tutto.

“Il titolo di patrono ha da sempre contradistinto la festa di san Giorgio da 1500 anni a questa parte. Il buon dialogo e la democrazia vincono sempre quindi la festa è programmata, nella speranza che entro e non oltre la festa liturgica qualcosa succeda” conclude Stefano Avola, presidente dell’Associaizone storico culturale San Giorgio.

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