Ragusa: ‘crediti deteriorati’. Intervista ad avvocati esperti del settore che lavorano a tutela del consumatore

Allarme e preoccupazione: : “Si tratta di una vera truffa?”

Abbiamo di recente affrontato il tema della cessione in blocco dei cd. crediti deteriorati, si tratta di un tema ostico ma importante per i tanti lettori-consumatori che si ritrovano a subire illegittime richieste di pagamento da parte dei nuovi creditori.

La cessione di portafogli di crediti pecuniari tra banche e società finanziarie è un fenomeno che per la sua diffusione necessita di essere affrontato e approfondito. Sorgono in merito molti dubbi e tante domande sulla legittimità di tali operazioni e soprattutto sulle conseguenze dirette ai debitori nella cessione dei loro crediti.

Per rispondere a tali quesiti ci siamo rivolti all’avvocato Francesco Toto del Foro di Lecce e alle avvocate Neva Guccione e Lorena Chiaramonte del Foro di Ragusa, che da anni lavorano in stretta collaborazione a tutela del consumatore in tutto il Sud e Isole, quali esperti del settore e tra i precursori nel territorio essendosi già occupati della materia ed avendo ottenuto favorevoli sentenze per i debitori-consumatori e in danno alle società cessionarie.

Cosa sta accadendo nel panorama nazionale e locale?

“La cessione dei crediti è prassi ormai diffusa anche nel territorio locale, seppure solo da poco è stata affrontata e studiata dai professionisti del settore. Tutto ha avuto inizio con la famosa sentenza della Corte di Cassazione del 2013 che si è espressa sulla usura bancaria e che ha permesso ai consumatori-debitori di recuperare integralmente gli interessi pagati su mutui, leasing e finanziamenti, quando i tassi o le penali superano la soglia di usura: da qui è avvenuta una cessione in massa da parte degli istituti di credito.  Si tratta tuttavia di cessioni anomale, che si susseguono da un intermediario all’altro, più e più volte, realizzando una sorta di “scatola cinese”, spesso infatti la banca cede il proprio credito ad altre banche che a loro volta cedono a società “servicer” ovvero società di recupero crediti

I debitori-consumatori sono adeguatamente informati di tali plurime cessioni?

“Assolutamente no, il cliente-consumatore resta all’oscuro di tutto. C’è mancanza di trasparenza per il consumatore che non sa quale società di recupero crediti è tenuto a pagare. Sovente accade persino che la società di recupero crediti richieda al debitore di pagare il debito, nonostante egli abbia già definito la medesima posizione debitoria con la banca con cui ha contratto il debito in origine. Ciò accade perché i clienti-debitori vengono a conoscenza della cessione del loro rapporto solo quando la società inizia la procedura per il recupero del credito, spesso davanti all’autorità giudiziaria e così i debitori, con grande stupore, si vedono recapitare da società a loro sconosciute decreti ingiuntivi, atti di precetto o atti di pignoramento”

Ma allora quali sono i diritti dei consumatori e come possono difendersi?

“Noi abbiamo individuato il vulnus, cioè il problema che infanga e inficia queste cessioni. Le cessioni in blocco sono spesso nulle per violazione dell’art. 58 del Testo Unico Bancario, in quanto la società che agisce nei confronti del cliente-debitore per il recupero del credito deve dimostrare la regolarità della cessione, ovvero la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – che di per sé sola non è sufficiente – ma anche l’avvenuta iscrizione nell’apposito albo in presenza di determinate condizioni. Diversamente, e se ciò non accade tale nullità può – e deve – essere rilevata dal debitore e il Tribunale adìto non potrà che dichiarare il difetto di titolarità del credito in capo alla cessionaria.

Comprendiamo la difficoltà dell’argomento e cercheremo quindi di essere più chiari, auspicando che il lettore possa trarre vantaggio dalla nostra intervista. Poiché nella maggior parte dei casi la società finale di recupero crediti difetta dei requisiti anzidetti e non provvede agli oneri probatori a suo carico, gli atti di cessione possono essere annullati e conseguentemente le azioni giudiziarie e le procedure esecutive in corso possono essere rigettate dal Giudice. In tal modo il debitore verrà definitivamente liberato dal debito per la nullità del contratto, in quanto la società servicer non potrà più agire nei suoi confronti ma solo interloquire con la banca cedente”

A fronte di quanto argomentato, vi chiedo se nel territorio si sono registrati provvedimenti favorevoli per i debitori-consumatori?

“Si, certamente. Da ultimo il Tribunale di Lecce ha pronunciato tre sentenze in tal senso sospendendo vari decreti ingiuntivi e solo pochi giorni fa il Tribunale di Ragusa ha sospeso, inaudita altera parte, un pignoramento sulla base della opposizione da noi spiegata in favore dell’ignaro debitore. È bene chiarire al lettore che si tratta di una vera e propria truffa ai danni dei debitori– consumatori, che rivolgendosi ad avvocati esperti potranno evitare di subire procedure esecutive prive di titolarità del credito, di mandato e di legittimità ad agire per assenza dei presupposti di legge che permettono loro di agire nella qualità di intermediari finanziari autorizzati all’incasso dei crediti”

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