Prosegue la protesta degli agricoltori in provincia di Ragusa. La voce dai presìdi e le polemiche

In questi giorni proseguono le proteste degli agricoltori nell’area iblea.

Diversi i presidi degli agricoltori nei comuni Iblei. Gli agricoltori si sentono traditi dalle istituzioni regionali, dal governo centrale e dall’Unione Europea.

“Non è ammissibile – dichiara Giovanni Arato portavoce del presidio degli agricoltori di Modjca – tornare ad interloquire con chi ha già tradito in passato e continua a ricattare gli agricoltori. Per questo motivo, memori delle esperienze passate, riteniamo vano e addirittura deleterio, incontrare e sedersi al tavolo di chi avrebbe dovuto tutelarci ed invece ha preferito venderci.”

Le proteste iblee sono in linea con il movimento nazionale, che si sta spandendo a macchia d’olio in ogni angolo della penisola.

Il vulnus rimane sempre la politica agricola europea che colpisce le aziende agricole. 

Secondo Giovanni Arato non è da tenere in considerazione alcun tipo di interlocuzione con gli esponenti politici regionali e con i rappresentanti istituzionali, a qualunque livello, nonché dei sindacati e di chiunque ha appetiti politici e necessità di visibilità finalizzata ad acquisire consensi popolari opportunistici perché in gioco ci sono aziende e numerose famiglie che vivono grazie  al lavoro agricolo.

Ad intervenire anche Mariano Ferro, leader del Movimento Forconi.

Il quale si schiera contro un tale Danilo Calvani, che sarebbe il leader nazionale della protesta dei trattori.

“Memori  – dice Mariano Ferro – dell’esperienza vissuta nel 2013, ci teniamo a precisare che non riconosciamo assolutamente alcun leader ne nazionale ne regionale autoproclamatisi tali nell’attuale protesta dei trattori nata, spontaneamente sulla scia delle manifestazioni dei colleghi francesi e tedeschi.”

In una nota Mariano Ferro specifica come  l’agricoltura è una cosa troppo seria che ha bisogno di tutto tranne che di generali e strumentalizzazioni.

“Non consentiremo a nessuno di rappresentare maldestramente gli agricoltori che da dieci giorni si muovono in coro per rivendicare i loro diritti,  ne intendiamo minimamente scherzare sul nostro lavoro e sulle nostre difficoltà. Siamo perfettamente in grado di organizzarci in tutta Italia e sceglierci i portavoce che delegheremo qualora il Governo del paese, unico interlocutore legittimato dal popolo a trovare soluzioni,  volesse confrontarsi e sottolineiamo che non prendiamo ordini da nessuno” conclude Mariano Ferro.

Il leader del movimento dei forconi sottolinea come che sono interessati solo a trovare soluzioni nella speranza che si possa approdare a risposte politiche serie che diano soluzioni concrete e definitive alla miriade di problemi con i quali la categoria prova a resistere in una guerra quotidiana coi costi di produzione, le importazioni incontrollate, la grande distribuzione, la burocrazia e tanto altro che ogni giorno ci costringe a stare in trincea.

Sull’argomento è intervenuto, nuovamente, Sergio Firrincieli consigliere comunale di Ragusa in forza al movimento 5 stelle.

“Gli agricoltori sono allo stremo. Le risposte stentano a concretizzarsi. Speriamo che dall’unità di crisi regionale, convocata per martedì a Palermo, possano arrivare, se non le risposte, almeno gli indirizzi da seguire. Perché, altrimenti, quello che è stato detto a più livelli rischia di rimanere lettera morta” commenta Sergio Firrincieli.

 Sergio Firrincieli, dopo avere partecipato, ieri, alla protesta degli agricoltori e degli allevatori lungo le strade di Ragusa, insieme alla deputata regionale Stefania Campo ha raccolto la voce degli agricoltori.

“A parte le questioni di cui abbiamo sentito parlare in questi giorni, e che ritengo tutte meritevoli di considerazione, vorrei puntare l’attenzione su un aspetto in particolare. La differenza di costo che l’ortofrutta subisce dal campo al banco della Gdo, o il delta tra i prezzi del latte e quelli dei prodotti trasformati, determina un danno anche a noi consumatori” ha sottolineato il consigliere comunale del movimento.

Infine, conclude Sergio Firrincieli, è necessario  definire i meccanismi che generano queste storture e che determinano l’elevazione dei prezzi che vanno ad incidere sul carrello della spesa. 

Questa strategia già renderebbe un servizio non solo ai produttori ma anche e soprattutto agli stessi consumatori.

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